Quando, in una piccola cittadina della Virginia, semisepolto nel seminterrato di una casa teatro, viene rinvenuto il cadavere intatto di una giovane donna non identificata, lo sceriffo chiede al medico legale Tommy Tilden di scoprirne la causa della morte entro l’alba. Ad assistere Tommy c’è il figlio Austin. Nel silenzio dell’obitorio, ciò che inizia come un’autopsia di routine si trasforma in una lenta scoperta dell’orrore. Ogni taglio rivela qualcosa che non dovrebbe esistere, come se quel corpo fosse una reliquia di un passato condannato ma mai sepolto davvero.
The Autopsy of Jane Doe non è solo il racconto di un’autopsia — del resto, se lo fosse, non saremmo qui a parlarne. È una critica dell’illusione di controllo della conoscenza moderna, del nostro modo di ridurre il mistero a un fenomeno osservabile. La donna che giace sul tavolo non è solo un cadavere ma la memoria di un male antico, un corpo che si rifiuta di essere spiegato. Ogni volta che il bisturi lo incide, l’oltraggio originale viene riperpetrato e si svela agli occhi degli inconsapevoli aguzzini. Gli uomini cercavano la verità nella carne, allora come oggi, convinti che il male dovesse avere una sede fisica, un marchio visibile. La scienza, che pure si è emancipata dalla superstizione, continua in parte lo stesso gesto di penetrare, di violare per capire e, nel farlo, esercitare un potere.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra.
Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
MANUALE PER SOPRAVVIVERE ALLE STREGHE
Questo è un testo rivoluzionario che spiega come riconoscere le vere Streghe e affrontarle. Le Streghe sono entità malvagie con un unico obiettivo: seminare caos e distruzione. Lo dimostrano i numerosi casi documentati nel Manuale, tra cui la strage del passo Djatlov, i fatti di Burkittsville, l’incidente alla Darrow Chemical Company e catastrofi di portata mondiale come Chernobyl o l'avvento di Hitler.
Il Manuale è inoltre arricchito da numerose illustrazioni e fotografie inedite e top secret. Disponibile in ebook e cartaceo.
EROS E ORRORE
Questo non è un racconto. È una possessione. Una lunga, dolorosa, eccitante possessione. Un ragazzo come tanti ma con un terribile segreto di famiglia, un amore troppo grande per poter restare umano. Lei non è solo una ragazza: è una Dea tatuata, un'ossessione che divora e trasforma. Tra desiderio e dannazione, "Lovecantropia" esplora i confini sottili tra amore e dipendenza, eros e orrore, passione e follia. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi con illustrazioni senza censura.
In The Autopsy of Jane Doe è presente inoltre una forte componente di riflessione sociale e antropologica, che porta lo spettatore a confrontarsi con il controllo storico del corpo femminile, le credenze sulla stregoneria e le dinamiche di potere tra conoscenza e violenza. Silvia Federici, sociologa, filosofa e attivista italiana, ha scritto che “la caccia alle streghe fu la prima grande guerra contro il corpo delle donne, contro la loro autonomia riproduttiva e la loro conoscenza del mondo naturale” [Caliban e la strega, 2004]. Jane Doe incarna questa eredità: il suo silenzio, la sua apparente vulnerabilità, divengono strumenti di resistenza, perché nessuna spiegazione, nessuna dissezione, può ridurre la sua complessità a mero dato scientifico. È il corpo che porta la memoria delle discriminazioni, delle violenze e dei controlli imposti, e allo stesso tempo la testimonianza della capacità di resistere.
La scienza incontra in Jane Doe il proprio limite. Il sapere tecnico può misurare, sezionare, descrivere, ma non può catturare la storia che il corpo stesso custodisce. Jane Doe non parla, ma resiste a questo ulteriore oltraggio e fa della resistenza la sua voce. Il suo corpo non rivela, si ostina a nascondere. È il rifiuto stesso della spiegazione, l’eco di una colpa mai espunta. In quella carne muta si concentra tutto ciò che la cultura occidentale ha temuto e cercato di controllare: la femminilità, la magia, la parte non razionale dell’essere. È la strega che torna, non come spettro vendicativo ma come presenza che ci ricorda il limite del nostro sguardo. Come memento e monito.
Quando, nell’ultima scena, il campanello legato all’alluce si muove e risuona appena, è come un promemoria. Ci avverte che certi mali non andrebbero toccati, che alcune memorie e alcuni corpi custodiscono verità che superano la nostra presunzione di controllo.
(Oreste Patrone: 13 ottobre2025)
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