Risveglio

2° classificato al concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2020 - edizione 19

Il colpo è forte, secco come una fucilata. Manda in frantumi il coperchio della bara in cui sono imprigionato. La luce che penetra l’oscurità mi ferisce gli occhi, che copro istintivamente con le mani. Qualche istante più tardi, braccia vigorose mi tirano fuori dalla cassa e mi gettano, con noncuranza, sul terreno fangoso.
Sepolto vivo!
La mia più grande paura si era trasformata in realtà!
Per fortuna qualcuno ha sentito le mie grida, sottraendomi a una morte orribile.
Alzo la testa per vedere chi siano i miei salvatori e il terrore si impossessa del mio animo. Forse ero più sicuro sottoterra.
Di fronte a me tre energumeni, ricci e barbuti, completamente nudi, la pelle nera e unta come petrolio. Negli occhi brilla il fuoco di un odio smisurato.
Mi sono addosso.
Mi aprono con forza la bocca. Uno di loro avvicina una tenaglia incandescente al mio volto.
È orribile!
Il rumore dei denti che si rompono, il bacio rovente del ferro sulla lingua, poi una fitta di autentico dolore esplode nella mia mente, lasciandomi stordito per qualche istante. Osservo con orrore la mia lingua che penzola inerte tra le ganasce dell’utensile.

«Allora, avvocato, dov’è finita la tua parlantina? Ti hanno mangiato la lingua?», grida uno di loro, suscitando le risate sguaiate degli altri.
Sconvolto dal dolore. Giro il capo e un brivido gelido mi pervade da testa a piedi. Davanti ai miei occhi centinaia di persone in fuga, su un terreno brullo disseminato di braci, inseguiti da creature abominevoli.
Sulle nere colline circostanti, danzano accecanti lingue di fuoco.
L’oscurità si impossessa della mia anima quando uno di loro mi bisbiglia all’orecchio: «Bella la messinscena della dissepoltura, vero? Lo facciamo con tutti i nuovi arrivati. Il vostro sguardo che passa dalla gratitudine al terrore è impagabile. Benvenuto all’inferno, bastardo!»

Paolo Spoto