What remains of Edith Finch

Quando inizia l’avventura di “What remains of Edith Finch” non si può aver chiaro dove essa ti porterà. All’inizio è la grafica accattivante a stuzzicare il giocatore.
Il carattere surreale delle esperienze vissute fa tintinnare corde profonde e si è spinti ad andare avanti con sempre più impeto, si vuole ricostruire l’epopea famigliare dei Finch con curiosità crescente.
Poco importa se gli scenari vissuti, gli spaccati del passato che siamo chiamati a giocare, risultano assurdi e sopra le righe; nel giocatore si depositerà un sottile stato di angoscia.
La casa che siamo chiamati ad esplorare - per ricostruire le bugie e/o mezze verità fin la conosciute dalla protagonista (Edith) - nasconde una incredibile serie di segreti e rivelazioni capaci di far vacillare i cuori più saldi.
Le sensazioni di ansia e preoccupazioni sono appena accennate e alle volte è proprio la contrapposizione tra reale angosciante e stratagemma fantasioso a far deragliare la comprensione e spingerci ancora più in alto.

Il gioco si presenta come un “walking simulator” in cui saremo chiamati ad interagire con alcuni oggetti, con l’ambiente circostante e con la risoluzione di semplici enigmi. I momenti in cui saremo impegnati di più come giocatori sono i ricordi, punti di snodo della storia in cui vivremo l’ultimo istante di vita di un membro della famiglia Finch ma, grazie all’abile sovrapposizione tra realtà e fantasioso, il tema della morte risulterà appena sulla linea del percepibile (ma perennemente presente).

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“What remains of Edith Finch” è un gioco ben costruito, con atmosfere e sonoro più che convincenti e una cura dei particolari inaspettata.
Un viaggio che consiglio caldamente, da giocarsi in quegli stanchi pomeriggi dove il buio e il freddo costringono in casa e la mente vorrebbe evadere.
Voto: 85,
(Simone Gentile)

Altri dati

PlayStation 4, Xbox One, Windows



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