Dying Light

È successo tutto troppo velocemente... c’è stato solo il tempo di mettere in quarantena la città di Harran. Un virus ha contagiato la popolazione e la maggior parte si è trasformata in famelici zombie. Chi non si è trasformato lotta per mantenere a bada il virus grazie ad una cura ritardante.
Il governo invia regolarmente l'Antizim insieme a viveri e kit di pronto soccorso ma all’interno della città si sono formate le prime Bande e la caccia ai rifornimenti è diventata una lotta.
Nei panni di Kyle Crane verremo catapultati ad Harran, direttamente tra le fauci dell’incubo.
Il gioco riprende visuale e meccaniche di gioco dei predecessori - Dead Island e DI: riptide - arricchendo con l’innovativo utilizzo del parkour e snellendo alcune pratiche tediose dei titoli succitati (es. necessità di banchi di lavoro per modificare/riparare le armi).
La storia offre moltissime missioni secondarie sfiziose e una storyline sicuramente stimolante ma forse troppo corta.
La progressione del personaggio segue una più schematica scelta di abilità suddivise in categorie.
"Dying Light" è un titolo godibile che offre una sfida importante principalmente al cospetto di infetti potenziati o membri di fazioni avverse.
Le armi seguono un crescendo di complessità e divertimento partendo dal tubo arrugginito per passare al machete elettrificato - o la piccozza con annessa fiamma ossidrica - e finire a diavolerie rare e nascoste nel gioco (come la spada Excalibur!).

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Le armi da fuoco sono comuni ad un certo punto del gioco e non rappresentano una valida alternativa alle armi bianche self made... a meno che non si voglia farsi circondare da infetti.
Altro aspetto interessante che aggiunge mordente ad un gameplay altrimenti monotono è l’alternanza tra giorno e notte.
Se di giorno gli zombie saranno una scocciatura facilmente evitabile (per gli scontri non si può fare eccessivo affidamento alle proprie abilità) di notte la faccenda si fa quanto mai drammatica.

Nuovi tipi di zombie fanno capolino, più forti, più veloci e praticamente ingestibili, e vi daranno la caccia nel buio; un piccolo rumore o una torcia accesa per una frazione di secondo possono segnare la vostra fine.
Ovviamente ci saranno delle missioni notturne pensate appositamente per far venire infarti multipli.
"Dying Light" è un titolo che fa dell’azione adrenalinica un punto di forza. La bellezza insita nel concatenare in un unico movimento fluido salti ed evoluzioni tipiche del parkour, in mezzo agli infetti che bramano di ghermirvi, non ha prezzo.
Ho trovato privo di appeal solo il comparto sonoro che distribuisce in maniera casuale gemiti e lamenti dei non morti e che incalza con musiche troppo invadenti i momenti di azione.
Voto: 8 (Xbox One)
(Simone Gentile)



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