Mie care scheletrine, benvenute nella caverna della Signora delle Mosche.
Prego, mettetevi comode, oggi parliamo di... “femminismo horror style”!
Come molte di voi sapranno, la terza stagione di American Horror Story è iniziata da qualche settimana e, per chi ancora non lo sapesse, la nuova trama è incentrata su una congrega di streghe molto particolari. Viste le tematiche, il cast stavolta è quasi totalmente al femminile e vanta nomi di tutto rispetto, a partire dalle superbe Jessica Lange e Kathy Bates. Tuttavia, nonostante la maestosità di queste due attrici, a ispirare il mio post non sono state la Suprema Fiona o la folle Madame LaLaurie, ma il personaggio di Zoe Benson, interpretato da Taissa Farmiga.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
Perché?
Perché il potere di Zoe - l'unico per ora - è decisamente fuori dal comune.
La ragazza, definita una “Vedova Nera”, avrebbe il “dono” di uccidere qualsiasi ragazzo tenti di avere (o abbia) un rapporto sessuale con lei, provocandogli un raccapricciante aneurisma che lo tramuterebbe in una vera e propria fontana di sangue.
Un potere forse un po' scomodo, a tratti limitante, ma anche carico di un certo fascino femminista.
In realtà la capacità di Zoe mi ha riportato alla mente la vagina dentata di Dawn, protagonista dello “scandaloso” flop cinematografico “Denti”. Realizzazione del film a parte, l'idea alla base era piuttosto originale e mi aveva intrigata. Anche Dawn aveva la facoltà di sbarazzarsi di maschi molesti e stupratori incalliti tramite le sue parti intime: le bastava concedersi e zack! ecco che gli ometti incriminati potevano accedere all'esclusivo club degli eunuchi.
Zoe e Dawn, due esempi un po' estremi di quello che le Spice Girls nei 90s chiamavano “Girl Power”... che diamine, del resto anche noi donne dobbiamo evolverci, no?
Personalmente, io ci metterei la firma, soprattutto di questi tempi!
E voi che ne pensate, mie care lettrici? Vi piacerebbe un potere simile o trovate che condizionerebbe troppo le vostre vite? (Jules Bateman)
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