Human Centipede: una trilogia disturbante

Chiunque abbia visto il primo o il secondo Human Centipede (o entrambi) saprà già alla perfezione di cosa stiamo parlando e avrà un suo giudizio ben preciso sull'opera, un titolo che ha drasticamente polarizzato l'opinione di pubblico e critica negli ultimi anni. A prescindere da eventuali giudizi qualitativi, è indubbio che, nel momento che si ama o si detesta un prodotto del genere si casca alla perfezione nella ragnatela pubblicitaria e sensazionalistica tessuta da questo regista.

 

Ora a Tom Six e alla produttrice Ilona Six non rimane che chiudere la trilogia ed entrambi sanno che per farlo non c'è altra soluzione possibile che osare ancora di più. D'altronde lo stesso film maker ha più volte affermato che l'episodio finale farà sembrare la seconda sequenza come una robetta della Disney.

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Nel primo film avevamo visto all'opera il terribile dottore interpretato da Dieter Laser che, seguendo un «accurato» progetto medico-scientifico, aveva collegato tre persone per formare un unico mostruoso centipede umano e nel secondo Six ha puntato tutto sulla carta del metacinema, mettendo in scena le gesta di un folle (Laurence R. Harvey) che, affascinato dal primo film, replica (o sogna di farlo) le gesta del dottore su scala più possente, atroce e più che altro «totalmente inaccurata» dal punto di vista medico.

 

Al momento non si sa ancora nulla riguardo la trama del terzo episodio ma in occasione di alcune interviste Ilona Six ha rivelato qualche dettaglio: torneranno sia Dieter Laser che Laurence R. Harvey e persino Tom Six avrà un ruolo da attore, lecito quindi aspettarsi che in qualche modo si continui sulla strada del «meta» con gli attori che interpretano se stessi un po' come aveva fatto Ashlynn Yennie nel secondo.

 

Si conosce anche lo slogan del terzo, che riecheggia quelli usati nelle altre occasioni: se il primo è stato 100% medically accurate e il secondo 100% medically inaccurate, questo episodio finale, promette Tom Six, sarà 100% politically incorrect ma, continua il regista, con un probabile lieto fine.

 

Non rimane che aspettare e verificare di persona cosa mai possa significare lieto fine in una vicenda del genere: le riprese dovrebbero iniziare a maggio in alcuni stati meridionali degli USA, si potrebbe avere una distribuzione per l'inverno 2012 o i primi mesi del 2013, Maya e censura permettendo... (Elvezio Sciallis)

Elvezio Sciallis: Non vi deve interessare chi sono. Leggete quanto scrivo e discutete di quello: chi sono non è importante, sono solo (cambia una consonante) una persona qualunque, appassionata di cinema e letteratura, specie quel cinema e quella letteratura che giocano e dialogano con il Perturbante. Ho all'attivo alcune pubblicazioni in antologie collettive e personali. Ho collaborato con diverse riviste cartacee e online. Traduco dall'inglese all'italiano videogiochi e testi per alcune società estere.



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