Tutto sommato, facendo i dovuti confronti con altri media e generi,
nell'horror non abbondano i figli d'arte, al punto che quando qualcuno
emerge in modo così prepotente, come è riuscito a fare Brandon
Cronenberg con un singolo film, suscita ancora più interesse e curiosità. E dire che il buon Brandon ha cercato in tutti i modi e per parecchio
tempo di resistere all'eredità paterna, tentando di percorrere qualsiasi
sentiero artistico che non si chiamasse “cinema”: dalla musica alla
pittura passando in modo particolare per la scrittura, il figlio di
David Cronenberg ha pensato per molto tempo a se stesso come a un “nerd”
probabilmente destinato a pubblicare qualche romanzo.
Ma vivere da sempre a contatto con il set, sentir parlare di cinema ogni
giorno e aiutare il padre in alcuni progetti ha alla fine avuto la
meglio sul giovane regista canadese che ha firmato recentemente uno dei
titoli “horror” più importanti del 2012-2013, Antiviral.
14 ORRORI DA LEGGERE
È buio. Stai attento. Cosa c’è là dietro, l’hai visto anche tu? Ma dai, era solo un’adorabile vecchina. Eppure c’è qualcosa di tetro nel bagliore dei suoi occhi... Scopri Crepuscolaria, la nuova antologia di Eleonora Della Gatta: 14 racconti che si snodano tra horror classico, folklore, fantastico, piccole pillole di paura, da assumere rigorosamente a stomaco vuoto! Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 14 illustrazioni.
E a questa pellicola, a dimostrazione che non si tratta né di un ripiego
in seguito a possibili fallimenti né di un appiattirsi su certi sentieri
in parte già percorsi dal padre, Brandon ci arriva con una evoluzione
durata anni, che l’ha portato a interessarsi di determinati argomenti
molto tempo fa e maturare un’ottima conoscenza della materia ed
evoluzione del discorso sulla stessa.
Discorso che fra l’altro, veicolato in forma-cinema, permette all’autore
la perfetta fusione fra le varie forme d’arte cui si era precedentemente
interessato, mixando immagini con parole e suoni.
In Antiviral si immagina un futuro, non molto distante o diverso dalla
nostra epoca, nel quale la venerazione e l’ossessione nei confronti
delle celebrità si è sviluppata a tal punto che esistono cliniche
specializzate in grado di inoculare, in chi ne faccia richiesta e abbia
la somma necessaria, l’esatta malattia appartenuta a qualche star,
prelevata dalle stesse e conservata per i fan adoranti.
Esistono anche macellerie “speciali” che sintetizzano pezzi di carne dal
dna dei divi, offrendo quindi alla clientela vere e proprie “bistecche
della star preferita”, trasformando quindi il processo di
cannibalizzazione dei personaggi famosi da figura retorica a realtà
quotidiana.
Il protagonista, che lavora in uno di questi istituti, contrabbanda
quegli stessi virus per guadagnare sul mercato nero, e per superare i
duri controlli della clinica se li inocula diventando portatore delle
varie malattie.
Quando si inietterà una malattia che diventerà mortale per la diva che
ne era afflitta, per lui comincerà una corsa contro il tempo nel
tentativo di trovare una cura...
Brandon Cronenberg arriva a questo manifesto della “nuova nuova carne”
dopo anni di avvicinamento e perfezionamento, come detto. L’ispirazione,
a sentire l’autore in alcune interviste, arriva durante un periodo di
forzato riposo a letto causa, ovviamente, malattia.
Da lì si scatena una serie di considerazioni e riflessioni che,
innestata su due notevoli cortometraggi (Broken Tulips, 2008 e The
Camera and Christopher Merk, 2010) porta infine a Antiviral, naturale e
logica evoluzione di molte indagini paterne, e mi sembra molto
appropriato che parte dell’attenzione si sposti dalla paterna Nuova
Carne a un Nuovo Sangue, infetto e capace di spargere il virus con
modalità che si collegano in modo pesante e importante con la Rete,
principale fautrice di certo cambiamento nelle modalità attuali di
adorazione (e stalking, per alcuni versi) delle celebrità.
Se John Dies at the End ha già segnato in modo indelebile questi ultimi
mesi per quanto riguarda un modo anarcoide e free di guardare
all’horror, ecco che Antiviral ne rappresenta in certo senso l’opposto,
fra estremo controllo della messa in scena e fortissimo rigore
compositivo.
Entrambi sono titoli imprescindibili per comprendere i possibili
sviluppi dell’horror contemporaneo (Elvezio Sciallis)
Elvezio Sciallis: Non vi deve interessare chi sono. Leggete quanto scrivo e discutete di quello: chi sono non è importante, sono solo (cambia una consonante) una persona qualunque, appassionata di cinema e letteratura, specie quel cinema e quella letteratura che giocano e dialogano con il Perturbante. Ho all'attivo alcune pubblicazioni in antologie collettive e personali. Ho collaborato con diverse riviste cartacee e online. Traduco dall'inglese all'italiano videogiochi e testi per alcune società estere.
RUBRICHE: arte | Audiolibri | Concorsi | Dracula | ebook | editori | Film | Film gratis | Fumetti | Guida alla scrittura | Halloween | Interviste | Isola di Scheletri | Letters from R'lyeh | libri | Necrolexicon | Notizie | partner | Pennywise | Racconti | Scream Queen | Segnalibri | Signora delle Mosche | Teschio d'oro | TV Horror | Videogiochi | Zio Tibia
Dal 6 ottobre 2001 cultura horror a 360 gradi. I testi pubblicati in questo sito appartengono ai rispettivi proprietari. © 2024 Scheletri.com.