Un bel tuffo nel nostro genere preferito mano nella mano con alcune delle menti e dei volti che lo hanno reso grande!
“Siamo tutti libri di sangue:
in qualunque punto ci aprano,
siamo rossi.”
(Clive Barker, Infernalia)
Durante il corso di questa rubrica abbiamo parlato di svariate e avvincenti serie tv, tutte inedite in Italia. Tuttavia, questa è la prima volta che vorrei portare all’attenzione quella che è stata sì una serie tv, targata BBC, ma di genere documentaristico. Infatti, un po’ come i programmi televisivi Ulisse e Passaggio a Nord Ovest, nel 1997 fu lo scrittore Clive Barker in persona a ideare e condurre un’intera serie dedicata all’horror a 360°, intitolata Clive Barker’s A-Z of Horror. All’epoca fu un programma innovativo che si proponeva di divulgare al grande pubblico i segreti del genere, toccando tutte le sue forme: dal cinema all’arte, dal fumetto alla letteratura, Barker trattò curiosità ed elementi dell’horror, accompagnandone la storia ad interviste fatte anche ai professionisti dei vari settori. Tra i vari personaggi che si prestarono troviamo Alan Moore, Joe Dante, Stephen King, Barbara Steele, Ira Levin e moltissimi altri. Esplorare l’horror attraverso i suoi volti, i suoi artisti resero il programma molto avvincente e popolare tra gli appassionati e non solo.
La serie era composta da sei puntate, dedicate ognuna ad un argomento diverso. Inoltre, dato che il programma era intitolato appunto Clive Barker’s A-Z of Horror, all’interno di ogni puntata i vari argomenti erano trattati attraverso una lettera dell’alfabeto diversa, in ordine sparso, che messe insieme per l’interno del programma, però, avrebbero composto l’alfabeto dell’orrore. Qui di seguito, sono riportati il titolo di ogni puntata, gli argomenti trattati per lettera e la traduzione dei loro incipit introduttivi (ripotarti in lingua originale nel sito di Clive Barker).
1. “American Psycho”, prima puntata, che, come suggerisce, il titolo tratta la figura dei serial killer, da quelli reali a quelli immaginari:
“Nell’inverno del 1957, la polizia sulle tracce di una donna scomparsa fu condotta in una fattoria del Wisconsin. Ciò che trovarono lì scioccò la comunità locale. Man mano che i fatti del caso si insinuavano nella coscienza americana, divennero la materia del mito. Tre film horror classici nel corso di tre decenni hanno attirato le atrocità in quella piccola città per riflettere gli incubi della loro stessa età e ogni film è andato un po’ più a fondo nella morte, nel rituale e nella follia.”
2. “The Devil You Know”, seconda puntata, che esplora l’immaginario dei demoni e delle loro manifestazioni, dalla possessione all’infestazione, dai riti agli esorcismi:
B di Beelzebub: “Quando il film The Exorcist è stato rilasciato nel 1973, il diavolo era rimasto in sospeso per un po’ di tempo. Era stato ridotto a una figura di divertimento, un sollievo comico nei cartoni animati per bambini. Ciò che lo scrittore William Peter Blatty e il regista William Friedkin hanno capito così bene è che gli dei oscuri esistono ancora, espressioni delle nostre paure e desideri più profondi.”
X di Xploitation: “L’orrore ha sempre deliziato per il suo status di anticonformista. Il termine “ridotto budget” potrebbe essere stato inventato apposta per i film horror. E le stesse fantasie febbrili che sognano queste immagini di celluloide possono essere altrettanto creative nel vederle.”
R di Rictus: “Una delle esperienze più insopportabili che possiamo fare è questa: guardiamo in un volto umano e vediamo la follia lì. La follia è l’orrore più puro, il più non contaminato di tutti. Guarda molto da vicino i volti che stai per vedere. Non sono stranamente familiari? Non potrebbero quasi essere il tuo…?”
S di Sorceress: “La scrittrice americana Shirley Jackson è forse meglio conosciuta per il suo romanzo The Haunting Of Hill House. Un’esplorazione di un luogo elegantemente scritta dove si incontrano menti aberranti e fenomeni soprannaturali. Adesso lei è definita come la pioniera di ciò che è chiamato “gotico moderno”, ma che evoca a malapena la forza della sua visione immaginifica.”
3. “The Kingdom Of The Dead”, terza puntata, incentrata sul mondo dei morti viventi, degli spiriti inquieti e gli zombie:
Z di Zombies: “Faccia a faccia con un mostro mi piacerebbe pensare di essere in grado di gestirmi abbastanza bene: distrai un vampiro, evita un lupo mannaro, ma di tutti gli archetipi dell’orrore, gli zombie mi hanno sempre spaventato senza ragione! Forse è perché sono così imprevedibili, così impassibili. Forse, è semplicemente perché ce ne sono così tanti di loro…”
W di Window: “Quando Edgar Allan Poe morì a causa del bere e della disperazione a Baltimora nel 1849, tutto ciò che rimase di lui era una vecchia giacca, alcune fatture non pagate e alcune delle pubblicazioni più febbrili, avvincenti e orribili in lingua inglese. Il suo lavoro ha ispirato film, poesie, teatro, pittura e il fotografo Simon Marsden.”
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O di Open Vein: “Il piacere dell’orrore nei piaceri proibiti. Cose terrificanti, ma stranamente avvincenti. Di tutti i piaceri terribili, nessuno è così eccitante come il sangue. Il suo colore, il suo odore, la sua trama suscitano in noi una risposta primordiale. O è un segno angosciante di ferita o una prova della nostra vittoria.”
Q di Quiet Men: “Alcuni dei miei migliori amici sono mostri. Ho spesso scoperto che gli attori che sullo schermo interpretano le creature più orribili, in realtà, sono poi le persone più piacevoli, ma che, se ti trovi dalla parte sbagliata, a volte possono prendere una gran brutta piega…”
4. “Broken Homes”, quarta puntata, che porta in scena le case, intese proprio come edifici inquietanti, come il teatro Grand Guignol, o la famiglia disfunzionale;
E di Escape: “Tutti vogliono un posto sicuro dove vivere, una strada dove i bambini possano giocare senza problemi e dove i lampioni siano rassicuranti e luminosi. In altre parole, la periferia. Ed era un posto sicuro fino al giorno in cui John Carpenter si trasferì ad Haddonfield.”
J di Japan: “Dalla guerra, il Giappone ha riposto la propria fiducia nella tecnologia, ma a volte la tecnologia ha una vita propria. Il regista di Tokyo Shinya Tsukamoto realizza film sugli uomini che si trasformano in macchine. L’eroe nel suo Tetsuo, o “Uomo di ferro”, sono in parte insetto guerriero e in parte assassino.”
I di Innocents: “Dai tempi di Caino e Abele, i bambini stanno peggiorando. Almeno, è quello che ti diranno alcuni adulti che hanno dimenticato di essere mai stati bambini. Hai davvero educato i tuoi angeli a comportarsi come piccoli diavoli? E, in caso contrario, cosa li sta guidando esattamente?”
K di Killing Joke: “Nel migliore dei casi, l’orrore teatrale può essere straordinariamente intenso, pensa alla tragedia greca o a Shakespeare. Ma per puro, beh, spettacolo non si può battere il Grand Guignol francese. Grand Guignol è un termine che è entrato nella nostra lingua per descrivere gli eventi più raccapriccianti. Ma c’era qualcosa di così straziante come gli eventi messi in scena su un piccolo palcoscenico a Parigi quasi 100 anni fa?”
5. “A Fate Worse Than Death”, quinta puntata, arricchita da vari argomenti che hanno come punto in comune la morte, sia nelle sue modalità che nella sua spettacolarità cinematografica attraverso gli effetti speciali:
D di Devil Rides Out: “L’horror britannico classico ha una regola non scritta: gli aristocratici dovrebbero soffrire fortemente contro le forze dell’oscurità, ma sono sempre i servi che devono asciugare il sangue. Nessun autore britannico lo capì meglio di Dennis Wheatley, servitore della regina e nemico giurato del diavolo.”
P di Pain: “Tra gli artisti degli effetti speciali, Tom Savini occupa un posto unico. È affettuosamente noto come il Mago del Gore, l’uomo che ha messo gli splatter sulla mappa. In film come Dawn Of The Dead e Venerdì 13 ci fa credere che la carneficina sia reale. E lo dovrebbe sapere, l’ha visto con i suoi occhi.”
G di Grim Tales: “Prendi subito un libro di fiabe classiche e potresti essere sorpreso. Siamo davvero cresciuti con una dieta così zeppa di infanticidi, cannibalismo e bestialità? Sviluppiamo il nostro gusto per il lato oscuro molto presto nella vita e alcuni di noi, se siamo fortunati, non lo perdono mai.”
6. “Beyond Good And Evil”, sesta e ultima puntata, dedicata alla stregoneria e alla visione del bene e del male, del diavolo e di Dio:
M di Mistress Of The Night: “L’attrice britannica Barbara Steele ha un volto, uno sguardo diverso da chiunque altro nei film. La maggior parte dei suoi film horror di produzione italiana, come Black Sunday di Mario Bava, sono cult oggi. Fa quello che poche attrici sono in grado di fare: lascia vedere sia la distruzione che la gioia nello stesso sguardo.”
U di Unborn: “Tutti sanno che, quando nasciamo, subentra un sistema spietato di meccanismi biologici. Sesso o nascita funzionano secondo un piano, il che è fantastico, oppure vanno male, il che è una cosa da incubo...”
C di Chaos: “Negli anni ‘30, gli Antichi Dei ebbero il loro periodo d’oro per gentile concessione di Howard Philip Lovecraft. Le sue opere, narrazioni paranoiche e concentrate sullo scontro tra uomo e soprannaturale, sono dense e difficili ma, per chiunque sia interessato all’orrore, del tutto indispensabili.”
F di Final Frame: “Tutti noi desideriamo l’immortalità, per noi stessi o una persona cara. Ma, come dicono i saggi, fai attenzione a ciò che desideri, potrebbe diventare realtà…”
Come si evince da questo elenco, non furono prese in considerazione tutte le lettere (che nell’alfabeto anglosassone sono 27), anche se non ne è ben chiaro il motivo.
A seguito del programma, Clive Barker, insieme a Stephen Jones, scrisse un saggio omonimo, pubblicato dalla BBC Books, ancora inedito in Italia. Per gli interessati e gli amanti dello scrittore britannico in generale, preziosi informazioni riguardo la serie sono riportate nelle puntate 140 e 141 del Podcast Online dedicato interamente a Clive Barker, The Clive Barker Podcast.
La serie è davvero molto interessante e avvincente, godibile per tutti gli appassionati dell’horror. Il suo difetto principale, però, è quello di essere abbastanza caotica e, a volte, i passaggi che legano un argomento all’altro sono piuttosto forzati. Probabilmente, fu questo il motivo per il quale non fu rinnovato ad una seconda stagione, dato che gli ascolti furono piuttosto elevati.
Per quanto riguarda la reperibilità, invece, Clive Barker’s A-Z of Horror non si trova sulla piattaforma online ufficiale della BBC, per cui è necessario esplorare il web per rintracciarla. Ad esempio, alcune puntate e spezzoni sono reperibili persino su Youtube, mentre negli anni è stato possibile trovare e acquistare varie sue versione bootleg, masterizzate dalle VHS di chi nel 1997 aveva registrato il programma in diretta. Fortunatamente, per chi desidera acquistare la serie completa in DVD, Rob McLaine, noto collezionista britannico, ne ha reso disponibile un’ottima versione sul proprio sito. McLaine gestisce BookOfTheDead.ws, la più importante pagina dedicato al mondo di Evil Dead e agli oggetti da collezione ad esso collegati. Sempre suoi, sono i portali Super8Shorts.com ed EvilDeadChainsaws.com.
Per concludere, Clive Barker’s A-Z of Horror è senza dubbio una serie che ogni amante dell’horror non può assolutamente perdersi. Un bel tuffo nel nostro genere preferito mano nella mano con alcune delle mente e dei volti che lo hanno reso grande!
(Anna Silvia Armenise)
Altre informazioni
Titolo originale: Clive Barker’s A-Z of Horror
Genere: Horror, Documentario
Stagioni: 1
Episodi: 6
Durata: 43 minuti
Paese: USA
Uscita: 1997
Anna Silvia Armenise è un’autrice e sceneggiatrice emergente, dedita soprattutto al genere horror.
Come autrice, ha pubblicato il saggio Evil Dead – Un viaggio nel regno del Male (2019), scritto insieme al collega Emanuele Crivello, e Joe Dante – Master of horror (2019), saggio collettivo, per la casa editrice Weird Book; la storia La notte degli Streghi, sceneggiata e illustrata dalla stessa autrice, contenuta nella raccolta a fumetti Acqua di Luna (2019); le raccolte di racconti Ai confini del crepuscolo (2013) e Lacrima di tenebra (2014), pubblicati da Biblioteca di Testi Brevi, a seguito della vittoria al concorso nazionale Patrizia Brunetti; vari racconti e un saggio breve nelle raccolte collettive Emozioni in marcia (2015) e Il luogo della parola (2015), per Fara Editore, e in Z di Zombie (2016), per LetteraturaHorror.it.
Ha ottenuto, inoltre, diversi riconoscimenti letterari nel corso degli anni, come il primo posto al concorso nazionale Faraexcelsior 2015, la selezione d’onore allo storico Premio Robot nel 2016 e la selezione all’Asylum Horror Story 2020.
Dal 2015, Armenise lavora attivamente come sceneggiatrice per vari gruppi cinematografici indipendenti, per cui ha scritto cortometraggi come What you want (2015) e Within (2017), selezionato al concorso americano My Annabelle Creation e al canadese Fake Flesh Film Fest 2017.
In veste di articolista, scrive per i noti siti Scheletri.com, Non aprite questa porta e Nerdgazmo.
Infine, dal 2016 collabora con il gruppo teatrale I Delittuosi per cui scrive sceneggiature teatrali inedite per Cene con Delitto Comiche. Dalla sua penna sono nate le commedie: Il fantasma è servito, Dottor Ford! (2016),Transilvania Express (2018) e Funeral Club (2019).
Libri, film, serie tv, fumetti... è una horror nerd fatta e finita, immersa nel sangue fino alle ginocchia e con gli occhi ben puntati verso l’Abisso.
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