Little Girls di Ronald Malfi

Salve a tutti, è un piacere incontrarsi nuovamente su queste pagine elettroniche.
In occasione di questi dodici nuovi appuntamenti con titoli horror che non hanno ancora conosciuto traduzione e pubblicazione in Italia mi sono imposto due soli principi: presentare opere molto recenti (che abbiano al massimo un anno di età) e cercare, per quanto possibile, di non badare tanto ai miei gusti quanto alla possibilità di offrire una panoramica ben diversificata.
Cominciamo quindi con uno scrittore che, rispetto a molti altri suoi colleghi, ha una poetica ed estetica più precise e che nel corso degli anni, fra i normali alti e bassi di una carriera ancora giovane, ha perfezionato sempre più la mira concentrandosi, come lui stesso ammette, sul tema dell'identità, dei ricordi, del passato che costruisce e influenza il presente.

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Ronald Malfi, classe 1977, nato a Brooklyn, ha al suo attivo tredici romanzi scritti nel corso di quindici anni oltre a parecchi racconti più o meno lunghi, alcuni dei quali sono stati raccolti in due antologie, e nel 2015 ha pubblicato Little Girls, un testo che raccoglie l'eredità delle storie gotiche classiche cercando di rivisitarne i topoi in chiave moderna.
Pur ritenendo l'opera riuscita solo in parte credo che possa essere una lettura interessante sia per chi ama determinate atmosfere che per chi, scrittore esordiente, voglia capire meglio come funzionano alcuni meccanismi narrativi.
Diamo uno sguardo alla trama...
Laurie non ha ottimi ricordi della sua infanzia, passata in una magione tetra con un padre poco emotivo ed empatico che dettava regole rigide fra le quali, per esempio, quella di non entrare mai in una certa stanza chiusa a chiave.
Passano gli anni, la donna si sposa e ora eccola di ritorno, dopo molto tempo: suo padre è morto in circostanze poco chiare e ora tocca a lei occuparsi dell'eredità.
Il padre, afflitto da demenza senile, si è (forse) lanciato nel vuoto proprio dalla stanza che teneva chiusa a chiave, ma a Laurie sembra che il passato non sia morto insieme al genitore, e la magione, vuota, piace più a Ted, suo marito e a alla figlia Susan (dieci anni) che a lei.
Ben presto cominciano ad accadere strani fatti, avvenimenti che possono essere spiegati con la fragilità di nervi di Laurie, ma che potrebbero anche essere legati a qualche presenza soprannaturale.
Quando Susan stringe amicizia con Abigail, una bambina che abita nella casa vicina, Laurie rimane molto colpita: la nuova compagna di giochi di sua figlia assomiglia moltissimo a Sadie, una bambina con cui la stessa Laurie giocava da piccola.
Gli eventi misteriosi si accumulano, Ted non sembra comprendere più di tanto sua moglie, Laurie dovrà affrontare sia con il passato che con il presente, sperando di sopravvivere a questo doppio confronto...

 

Little Girls è un testo esemplare per quel che riguarda i possibili pro e contro del gotico contemporaneo, proprio perché non è un romanzo di qualità stratosferica ma non si riduce nemmeno a uno sbrigativo lavoro alimentare.
Grande lavoro sull'atmosfera e sulle psicologie dei personaggi a discapito di quella che per molti lettori è definibile come “azione”, una protagonista femminile fragile di cui viene messa in dubbio la sanità mentale, buon lavoro sui dettagli che di conseguenza influenza il ritmo della storia.
Ci sono lettori che non amano questo tipo di romanzi cui gli statunitensi di solito danno la definizione di “slow burner”, ovvero di storie che procedono per un lento accumulo di indizi e avvenimenti fino all'accelerazione e possibile twist nel finale: io sono un po' a disagio con questa nozione di lentezza in quanto per me è azione anche un personaggio che si guarda intorno a una stanza, ma credo che sia opportuno avvisare che per molte persone Little Girls può essere considerata una storia lenta.

 

Quelli che per alcuni possono essere difetti per altri sono pregi e Ronald Malfi conosce molto bene gli standard e gli archetipi della ghost story: i debiti formativi, che ha riconosciuto anche in sede di interviste, pescano più in alcune storie di fantasmi moderne che nel romanzo gotico vero e proprio, spazio quindi agli obbligatori Henry James e Shirley Jackson ma anche un occhio di riguardo per lo scrittore horror preferito da Malfi, quel Peter Straub che ha saputo nel corso dei decenni dare due o tre mani di vernice fresca all'archetipo del fantasma.
In Little Girls come altrove, Ronald Malfi si concentra molto sui personaggi perché sa che più si insiste sulle psicologie e più il lettore terrà alla sorte dei protagonisti.
In questo caso gran parte del lavoro viene svolto su Laurie: all'interno della mia esperienza con questo scrittore (ho letto meno della metà delle sue opere) mi sembra il suo primo tentativo di affrontare in maniera così completa un personaggio femminile, tentativo riuscito, così come è riuscito il crescendo e anche il twist finale.
Dove ho invece qualche resistenza è nella scelta del rapporto fra moglie e marito, una continua tensione, sfiducia e critica che realisticamente avrebbe portato da tempo al divorzio, ma non è un difetto più di tanto significativo.

 

Chi, interessato da questo romanzo, intenda in seguito approfondire la conoscenza di questo autore potrebbe voler continuare con quello che credo sia il suo romanzo più significativo fino a questo punto, Floating Starcaises. Di nuovo una coppia con il marito scrittore, di nuovo una casa, di nuovo fantasmi...
Sito ufficiale: https://ronmalfi.com
(Elvezio Sciallis)

Elvezio Sciallis: Non vi deve interessare chi sono. Leggete quanto scrivo e discutete di quello: chi sono non è importante, sono solo (cambia una consonante) una persona qualunque, appassionata di cinema e letteratura, specie quel cinema e quella letteratura che giocano e dialogano con il Perturbante. Ho all'attivo alcune pubblicazioni in antologie collettive e personali. Ho collaborato con diverse riviste cartacee e online. Traduco dall'inglese all'italiano videogiochi e testi per alcune società estere.



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