L'orrore d'essere mostruoso

Hanz era un adolescente senza vita, né anime né corpo. Vagava senza identità ed una precisa meta, nel quartiere di Schwabing, a Stoccarda. La sua anima, se così possiamo chiamarla, era stata strappata da un avvenimento catastrofico in una fabbrica di sostanze chimiche che lo aveva reso un simil zombi. La sua vita trascorreva tra carcasse di animali e il singhiozzo triste della sua coscienza perduta. La situazione cambiò quando incontrò Dieter, un giovane e misterioso stregone di una nuova generazione post apocalittica, che prometteva di restituirgli la sua umanità in cambio di qualcosa di qualche favore. Hanz, desideroso di fuggire dalla sua esistenza senza senso, accettò l'offerta. Il prezzo da pagare era molto più alto di quanto avesse immaginato. La trasformazione in atto era orribile e crudele, il sangue sgorgava copioso mentre la sua pelle si lacerava sotto il peso di una catastrofe ancora più terribile di quella precedente. Hanz si ritrovò intrappolato in una forma mostruosa, incapace di riconoscersi o comprendere il suo nuovo essere.

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La sua mente era prigioniera in un corpo che non poteva né assimilare né accettare. L'unica cosa che rimaneva era l'orrore di ciò che era diventato e il desiderio di vendetta verso Dieter, che lo aveva condannato a questa esistenza infernale. La notte si tingeva di rosso sangue mentre Hanz cercava di avvicinarsi al suo nemico. Ogni passo era un tormento, ogni movimento una sofferenza indescrivibile. Ma la sua sete di vendetta e l'odio bruciante che lo accompagnavano gli fornivano la forza di continuare. Alla fine, quando raggiunse Dieter, il suo sguardo era freddo e senza pietà. E con un'ultima sbuffata di odio, strappò le viscere del maledetto stregone, spargendo il suo sangue nero come l'inferno. Non c'era pietà, non c'era redenzione. Solo vendetta e morte.

Sandro Soldi



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