Serial killer Kyoto loop

Ci troviamo nel quartiere di Kyoto, tra vicoli stretti e case tradizionali dall'architettura antica, si celava un terribile segreto che gettava un'ombra sinistra sulla tranquilla bellezza del luogo. Era un segreto che solo pochi osavano sussurrare, un'oscurità che si annidava nei cuori di coloro che avevano conosciuto Chang. Egli era un uomo dal sorriso affabile e dagli occhi che nascondevano un male profondo. La sua presenza, apparentemente innocua, attraeva le sue vittime come un ragno cattura le sue prede nella tela. Han, un giovane avventuriero in cerca di guadagno facile, cadde nella rete tesa da Chang senza rendersene conto. Lui diventerà suo complice. Chang l'aveva attirato con la promessa di facili guadagni, ma il suo vero intento era ben più oscuro. Aveva pianificato di uccidere. Han, ma improvvisamente cambiò idea. Gli propose invece un patto perverso: portare degli schiavi sessuali nella sua casa in cambio di denaro. Quarantacinquemila Yen a persona, era l'offerta di Chang. Han, attratto dal denaro facile e ignaro del pericolo che stava per affrontare, accettò l'offerta.

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Insieme a Chang, iniziarono a rapire giovani donne e uomini indifesi, trascinandoli nel luogo oscuro e nascosto dove Chang compiva i suoi atroci atti. Ma la casa di Chang non era solo un luogo di piaceri proibiti. Era un inferno sulla terra, dove la perversione e la violenza regnavano sovrane. Gli schiavi, ridotti a oggetti nelle mani di Chang e Han, subivano torture inimmaginabili, costretti a soddisfare le brame malate dei loro aguzzini. Era solo questione di tempo prima che la follia si impossessasse di coloro che erano stati trascinati in quel vortice di orrore. Gli schiavi, una volta vittime impotenti, si trasformarono in carnefici spietati, guidati dalla stessa sete di sangue che li aveva resi prigionieri. Uno dopo l'altro, impazzendo nel ciclo eterno di violenza e morte, gli ex-schiavi presero il posto dei loro aguzzini, diventando a loro volta carnefici senza pietà. Il sangue macchiava le pareti della casa di Chang, gridando silenziosamente la disperazione di coloro che vi erano stati sacrificati sull'altare della perversione. Il ciclo continuava senza fine, una spirale di follia e terrore che si impossessava di chiunque osasse varcare la soglia di quella dimora maledetta. E così, nell'oscurità di quel quartiere di Kyoto, il male aveva trovato la sua dimora, nutrendosi delle anime perdute che vi si erano avventurate. Era un finale crudele e sanguinario, privo di redenzione o speranza. Il sangue continuava a scorrere, tingendo di rosso il pavimento di quella casa che aveva visto troppi orrori per essere mai purificata. E così, il ciclo di violenza e morte proseguiva, senza fine, in un'eterna danza macabra di carnefici e vittime che si scambiavano i ruoli in un loop di follia senza fine...serial killer Kyoto loop.

Sandro Soldi



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