Le beate genti

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2022 - edizione 21

A volte le leggende hanno un fondo di verità. Lo compresi a mie spese, perdendomi nei boschi della Lessinia. Quei luoghi avvolti da storie sinistre sul popolo fatato, le Beate Genti, mi avevano sempre affascinato e furono anche la mia condanna, attirandomi per una ricerca antropologica a Giazza. Senza scoraggiarmi, decisi di arrampicarmi su un albero e aspettare le luci dell’alba per orientarmi. Fui cullata dal suono di un torrente vicino e mi ero quasi addormentata quando fui svegliata da delle risate ovattate e tintinnii di campanelli. Piccoli lumi si accesero in lontananza, segnalando quella che pareva una processione. In un primo momento fui tentata di scendere e chiedere aiuto, ma poi mi fermai, il mio istinto mi suggerì di non muovermi. C'era qualcosa di strano in quel raduno. I fuochi si avvicinarono e potei osservare, nascosta dai rami dell'albero, quei bizzarri individui avanzare. Mi sporsi un poco, cercando di non fare rumore.

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Le creature ridevano, i volti coperti da maschere grottesche di legno. Ampi mantelli avvolgevano i corpi sinuosi, mentre in mano sbattevano un sonaglio. Spalancai gli occhi, inorridita quando misi a fuoco cosa illuminasse il loro sentiero: teschi umani. Canti melodiosi vennero trasportati dal vento autunnale, mentre quegli esseri danzavano al ritmo di una musica ancestrale, prodotta da strumenti in ossa di chissà quali origini.  Mi ricordai delle storie degli anziani che avevo intervistato: le Beate Genti, cacciavano gli umani come noi cacciavano gli animali. Le fate, quelle vere, erano mostri antropofagi che banchettavano con le carni degli sventurati che osavano invadere il loro regno. Rimasi ancorata all'albero, pregando che non mi vedessero. La processione durò per tutta la notte, sparendo nel bosco alle prime luci dell'alba. Stordita e terrorizzata, scesi dall'albero e seguii un torrente vicino. Riuscii a raggiungere Selva di Progno e svenni nella piazza cittadina.

Debora Parisi

Debora Parisi è una studentessa universitaria di giorno e cacciatrice di leggende e mitologie di notte. Oltre ad aver pubblicato racconti con NPS Edizioni, ha scritto storie per antologie delle case editrici Historica Edizioni, Mezzelane Casa Editrice, Fanucci e Saga Edizioni, e per la rivista LetteraturaHorror.it. Gestisce un blog chiamato El micio racconta, un canale youtube intitolato Antro del Drago, che tratta principalmente di libri e folklore. Collabora con la rivista Upside Down Magazine e col progetto Leggendando. Collaborò anche con Sci-Fi Pop Culture, Porto intergalattico e Spazio Penultima Frontiera.



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