300 Parole 2025: scadenza 31 ottobre

Crisalide

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2022 - edizione 21

Le ghiandole liberano nei tessuti l’ormone ecdisone. L’epidermide si frantuma, si stacca, cade a terra.
Mara rimane appesa per i piedi alla trave del sottotetto.
Il derma si cristallizza, diventa trasparente.
Gli enzimi caspasi, trasportati dal flusso ematico, sciolgono organi e sistema muscolo-scheletrico preservando le strutture vitali: apparato respiratorio, circolatorio e sistema nervoso centrale restano integri.
I quarantasei dischi immaginali si attivano, danno inizio all’organogenesi.
Stomaco e intestino raddoppiano in lunghezza e prendono posto nell’addome.
Lo sterno si espande per contenere i quattro lobi dei polmoni.
Crescono gli arti e le nove falangi in ognuna delle dieci dita.
I bulbi oculari si dilatano. Al fondo della retina si forma il tappeto lucido. Coni e bastoncelli si moltiplicano: Mara vede ultravioletti e infrarossi.
La ghiandola pineale spunta dalla fronte e acquisisce cornea e cristallino.
Il ganglio cocleare si ingrandisce nell’orecchio interno. Il trago si distende e si raddrizza per percepire infrasuoni e ultrasuoni.
Il cervello aumenta di volume.
La mascella si allarga, lo scheletro si riempie di sacche d’aria.

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INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Si sviluppano i canini e le ghiandole che secernono la draculina.
Gli artigli retrattili si incurvano.
Cellule cromatofore rivestono la pelle.
Il collo si allunga.
Compaiono ciglia e capelli.
CRACK!
Un morso lacera la crisalide. Fuoriesce il cranio oblungo. La testa ruota di 220 gradi. Nelle cornee nere, le pupille bianche scrutano la luna piena e il pulsare delle stelle.
Mara scivola fuori. Ha fame.
Bambini in costume giocano intorno al falò.
Mara estende dalle braccia i dieci metri di apertura alare anteriore. Dalle gambe le ali posteriori. Le costole si tendono a sostegno delle ali mediane. Dalle vertebre caudali si apre il patagio ausiliare. Quelle dorsali si sollevano in una cresta.
Mara si lancia in picchiata.
Nessuno la sente arrivare.
E quando le prede si accorgono di lei è troppo tardi.

Raffaella Maria Prenza

Raffaella Maria Prenza è nata a Torino il 20/05/1982, attualmente vive negli Stati Uniti. Nel 2006 ha partecipato al Premio Hans Christian Andersen, arrivando nominata tra i non finalisti con una fiaba per bambini. Dal 2021 partecipa ai concorsi indetti da LetteraturaHorror.it, dove i suoi racconti sono arrivati più volte tra i migliori selezionati per le antologie finali. Ama scrivere racconti a tema horror ambientati principalmente a Torino e nelle zone intorno a Susa dove ha trascorso parte della sua infanzia.



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