300 Parole 2025: scadenza 31 ottobre

Classe di sangue

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2022 - edizione 21

Quando la macchina di mio fratello si fermò di fronte alla scuola, la campanella stava già suonando. Balzai fuori con lo zaino al seguito quasi fosse un aquilone e, saltando le scale tre a tre, in un attimo mi ritrovai nel corridoio, stranamente silenzioso. Senza rallentare la mia corsa, evitando per poco di scivolare sul pavimento bagnato, arrivai di fronte alla mia classe, 3 media sezione C.
Non bussai ma, ansimando, aprii subito. Il Prof di matematica stava camminando fra i banchi, dandomi le spalle. Le facce dei miei compagni erano atterrite.
Renzi, il prof, si voltò verso di me. La bocca spalancata mostrava una doppia fila di denti a sciabola. La saliva colava ai lati della bocca mentre gli occhi rossi puntavano lo sguardo dritto verso di me.
Mi gelò il sangue... Rivolsi un’occhiata supplichevole e terrorizzata ai miei compagni ma quelli, pietrificati dall’orrore, non mossero un muscolo. Renzi saltò su di me, atterrandomi. I miei compagni urlarono. Non riuscivo a divincolarmi mentre sentivo le mani di quella bestia stringermi le braccia. Il suo viso sopra il mio si avvicinava. Potevo sentire il suo alito purulento entrarmi nelle narici.

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INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Spalancò la bocca nera mentre la saliva colava sul mio viso iniziò a mordere la mia spalla...
Nel frattempo i miei compagni si erano ripresi dal loro torpore, lo shock di quello che mi stava accadendo li aveva fatti agire. Scapparono urlando.
Il dolore era lancinante, mentre la bestia masticava, brandelli delle mie carni fuoriuscivano dalla sua bocca ricadendomi in faccia. Mi sentivo svenire ma ebbi la forza di attivare la telecamera dello smartphone che mi cadde accanto ma, immagino, stia riprendendo tutto. Ancora.
Il mostro sta continuando a nutrirsi. Di me. Non sento più nulla. Tranne il rumore ovattato del suo masticare e strappare carne, viva...

Luigi Di Baldo

Nato a Roma il 01.09.1972. Appassionato lettore di tutto ciò che riguarda il fantastico, sono un controllore del traffico aereo. Sposato con due figli, solo per passione, mi diletto nella scrittura.



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