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Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2022 - edizione 21

Il buio l’avvolgeva completamente, rannicchiata nella coperta logora si era accasciata contro la parete, col respiro affannoso e il cuore che le batteva all’impazzata e le rimbombava nelle orecchie. Si era morsa a sangue un labbro e ora il sapore metallico le era rimasto in bocca. Aveva chiuso la porta con un movimento secco e girato la chiave ma sapeva benissimo che quella fragile difesa non avrebbe resistito a lungo. Boom Boom Boom i colpi alla porta si susseguivano senza interruzione e sempre più violenti. Non ho via di scampo si disse col terrore negli occhi rischiarati solo da una lama di luce arancione che filtrava da sotto alla porta. Boom Boom continuava a rimbombare il metallo percosso con violenza. Sono colpevole si disse ancora in preda al rimorso cercando di pulirsi le mani ferite nella sporca coperta che aveva addosso. Non si può più evitare, il male è stato fatto si disse spaventata a morte.

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CHI HA PAURA DEI CAPELLI?
Agnese soffre di tricofobia, la paura irrazionale di capelli e peli. La sua vita viene sconvolta da una serie di avvenimenti, disgustosi e macabri, che la conducono in un vortice di paranoia e delirio. Scopri Tricofobia, l'innovativo horror scritto da Ramsis D. Bentivoglio. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 25 illustrazioni.

Boom Boom Crack la porta emise un cigolio sinistro perché stava per cedere. Non si uccide un bimbo innocente ma io volevo liberarlo si disse mentre il sudore freddo le imperlava la fronte. Boom Crack di nuovo la cerniera della porta si scostò in modo significativo dalla parete e un occhio rosso come il fuoco che arde si intravide attraverso quella apertura. Un sibilo infermale si propagò nella stanza. Era la sua voce. Scrash Slam e la porta si aprì all’improvviso con fragore e la gigantesca figura nera entrò riempiendo la stanza, alzando le lunghe braccia e sfoderando i taglienti artigli. Lei trattenne il respiro davanti all’ineluttabile destino mentre gli occhi si dilatavano all’infinito per il terrore. Il mostro si scagliò su di lei dilaniandone le carni fino a ridurle in brandelli: perché la propria coscienza può essere il più terribile dei mostri.

Francesca Lidi

Mi chiamo Francesca Lidi e vivo in provincia di Bologna. Sono laureata in lingue e letterature straniere moderne. Adoro scrivere, disegnare, scattare fotografie e viaggiare... tutto questo mi permette sì di visitare luoghi nuovi ma anche di conoscere persone diverse e "viaggiare" nella mente umana e, a volte, nei suoi abissi.



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