La gattara

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

Quel giorno, uscendo di casa, Saeli si imbatte' nella vecchia intenta a scopare il cortile, attorniata come sempre dalle sue bestiacce. Saeli disprezzava le donne e odiava gli animali.
- Mi sembrava di essere stato chiaro! Qui gatti non ne voglio! Qualche volta glieli faccio sparire!
La gattara, un'olandese ossuta dalla esse sibilante, gli sorrise e gracchio': - Caro sssssignore, fosssssssi in lei non oserei nemmeno pensssssarlo!
Vecchia stronza, pensò Saeli, ma rientrò di fretta in casa senza ribattere, colto inspiegabilmente da strani brividi.
Verso sera, sbirciando dalla finestra, la vide uscire. Sapeva dov'era diretta a quell'ora. L’aveva pedinata – Saeli adorava spiare le persone - scoprendo così che andava al fiume, a fare il bagno nuda al chiaro di luna, talvolta in compagnia di altre vecchie. Uscite dall’ acqua quelle balorde poi si acconciavano l'un l'altra i lunghissimi capelli canuti, e danzavano, intonando nenie incomprensibili.
Prima che venisse troppo buio per innaffiare, Saeli andò nell'orto, dove trovò un micetto rosso che scavava con foga tra i suoi pomodori. Sferro’ allora un tal calcio all’animale che per alcuni secondi quello sembrò prender quota.

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INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Il dannato gatto non aveva ancora toccato il suolo che tutte le piante di pomodoro gelarono, diventando di colpo nere, mentre Saeli si ritrovò circondato dal gruppo di vecchie bagnanti, ancora madide d'acqua che, a labbra socchiuse, sibilavano, sssssssssssssssssss, ssssssssssssssssss, soffiando ghiaccio su un Saeli impietrito dal freddo e dal terrore.
I capelli delle donne presero a strisciare come candide serpi nel terreno scuro, lambendo il corpo dell'uomo, afferrandolo, insinuandosi in lui, stringendo le sue carni fino a stritolarle.
Finito con Saeli, il groviglio di capelli si sciolse. Mentre le vecchie si risistemavano le acconciature, una voce si levo’ dal gruppo, chiamando a raccolta i felini: - Sssssu, venite micetti, qui, ssssstasera c'è tanta pappa buona...

Elisabetta Tozzo



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