01 Settembre 1968

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

3 Febbraio 1998. Manca poco.
Chiudo “Topolino” stando attento a non fare le orecchie alle pagine ondulate. Ogni volta che lo sfoglio ci trovo sempre qualche cosa di diverso. Avvicino la candela al fumetto per rileggerne il numero in copertina : 666 - 1 Settembre 1968. Il giorno in cui sono sparito. Il giorno in cui è morta mia sorella.
La carta ora ingiallita puzza di piscio e muffa. Passo le dita, prive di unghie, lungo il bordo lacerato mentre mi gratto la barba annusando l’aria umida come un sorcio in allerta.
La porta si apre con uno stridore e la mia ombra trema sul soffitto. I grossi artigli raschiano sul pavimento bagnato mentre la pressione della catena al torace aumenta. Trattengo il fiato e la sua ombra esce dall’oscurità, per un attimo vedo il mondo dei vivi. Come ogni sera.
Eccoli lì, sulle poltrone, mamma e papà seduti distanti, vecchi, tristi e soli. Sulla parete, la foto di noi che giochiamo al mare. Eravamo uguali ma hanno sempre preferito Sara.
L’immagine sparisce.

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Agnese soffre di tricofobia, la paura irrazionale di capelli e peli. La sua vita viene sconvolta da una serie di avvenimenti, disgustosi e macabri, che la conducono in un vortice di paranoia e delirio. Scopri Tricofobia, l'innovativo horror scritto da Ramsis D. Bentivoglio. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 25 illustrazioni.

Lei apre le ali, becco e piume e occhi. La candela si spegne e la luce rossa riverbera dal suolo. Spalanca il becco mentre mi tappo le orecchie e le sue parole penetrano la mente:
“Ridammi Topolino o andrai all’inferno”, le stesse che gridava annaspando nella vasca mentre io le tenevo la testa giù.
Il suo muso scatta in avanti. Mi spingo con la schiena alla parete, stringo al petto le ginocchia ossute. Mi faccio piccolo e con le mani provo a proteggermi le dita dei piedi, lei, inesorabile, parte sempre da lì. Volto il viso sussurrando “ti prego-ti prego-ti prego-ti prego” mentre la sua bava cola lungo le mie braccia, mi piscio sotto e urlo, come ogni notte. Come ogni maledettissima notte nella casa dell’Ade.

Alessandro Catanzaro

Alessandro Catanzaro nasce a Roma il 7/08/1976. Annata da ricordare quindi non solo per aver dato alla luce gente del calibro di Ruud van Nistelrooij, Andriy Shevchenko e il magnifico Francesco Totti. Ma anche perché… si sbaglieranno subito e all’anagrafe lo registreranno nato l’8. Lì ha origine il suo eterno conflitto. Umanista calcolatore, o calcolatore umano? Infatti dopo il diploma (in ragioneria) si laurea all’università “La sapienza” in fisioterapia con 110 e Lode, poi il master che lo porta a diventare Posturologo presso la scuola francese di JM Cittone. Oggi al terzo anno presso la scuola di formazione “il valore del femminile” di Roma per il diploma in counseling umanistico.
Il suo credo è l’indagine dell’animo umano, la relazione tra corpo-mente-emozione. Amante più del noir che del thriller partecipa nel Gennaio 2021 al suo primo concorso letterario. “Ore contate” con il racconto breve: “Stasera ceniamo insieme” salendo sul podio. Partecipa ad altri concorsi e contest letterari, pubblica due suoi racconti: Il primo è “Sogno una passeggiata tra i sentieri” nella collana del “CareggioSolidale” nell’edizione del 2021 e sempre nella stessa collana “La forma” nell’edizione che sarà pubblicata a Natale 2021. Ad oggi ha terminato il suo primo romanzo in attesa di notizie dalla casa editrice…



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