300 Parole 2025: scadenza 31 ottobre

Il bagno

Vincitore del concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20 e vincitore del Premio Zombi

Tumf!
Il colpo, secco, lo fece sobbalzare. La lametta gli saltò dalla mano e andò a sbattere contro la ceramica opaca dei sanitari.
Raffaele sbuffò. Un rivolo di sangue gli colava dal braccio destro. Con fatica si sedette di fianco alla tazza mentre la cosa che un tempo era stata sua moglie continuava a caricare la porta, graffiandola, urlando, in cerca di un pertugio.
Recuperò la lametta.
Ormai erano passate quasi due settimane. A volte la notte riusciva a dormire, nonostante tutto.

Alzò lo sguardo sul mobiletto: acqua ossigenata, schiuma da barba, tagliaunghie, rasoi, cotton fioc, pinzette, elastici per i capelli, phon, pettini, smalti, scatole di cerotti e spazzolini. Tutta roba non commestibile.
All’inizio era rimasto digiuno, stoico, confidando di poter evadere da quell’assurda situazione, poi si era rassegnato all’amara realtà: era intrappolato in quel cazzo di bagno.
I saponi li aveva mangiati tutti, riuscendo a non vomitare, ma erano finiti già da quattro giorni. Una volta dato fondo anche al dentifricio, aveva provato a masticare il copriwater, dopo averlo accuratamente lavato, ma non ce l’aveva fatta a mandarlo giù.

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Si alzò e andò alla finestra. Scostò la tenda e aprì, sporgendo appena il capo.
Vide morti viventi ovunque.
Calcolò per l’ennesima volta quante probabilità aveva di sfuggirgli se si fosse calato di sotto: zero.
Un crampo allo stomaco.
Barcollando, Raffaele si sedette sul bordo della vasca.
Fame.
Appoggiò la lametta sul braccio e ricominciò a tagliare.

Gabriele Lattanzio



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