Fiore rosso

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

Correva nel prato, libera e felice.
Era da un po’ che la seguivo con lo sguardo. Trecce bionde frustate dal vento, sorriso candido, non una singola preoccupazione al mondo. Mi pareva quasi di udire la sua risata, a dispetto della distanza.
La bambina aveva grossomodo la mia età e girava in tondo, senza una meta. Correva e basta, per il semplice piacere di sentire l’aria fresca sulle guance e l’erba soffice sotto i piedi.
Allora pensai alle parole di papà. Al fatto che su questa Terra sono poche, pochissime, le persone che meritano attenzioni speciali.
Col suo sorriso, con le sue trecce, lei le meritava tutte. E anche di più. Lo capii nel modo in cui si afferrano le grandi verità della vita: all’improvviso, con un’intuizione.

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INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Decisi in quel momento che le avrei regalato un fiore rosso. Un omaggio all’altezza della sua perfezione.
Ripassai mentalmente le istruzioni di papà. Vuotai i polmoni, strizzai l’occhio sinistro e tirai il grilletto. Il contraccolpo non intaccò minimamente la magia del momento, quando, al posto del sorriso, in mezzo alle trecce, sbocciò il fiore più rosso che avessi mai visto.

Davide Staffiero



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