Anime

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2020 - edizione 19

Un tonfo sordo, del quale, nel sonno, non era riuscita a percepirne la sostanza.
Si era svegliata di soprassalto, la sveglia sul comodino segnava le quattro e cinquanta.
Rimase vigile, cercando l'origine del rumore.
Quando ormai era certa di aver sognato, sentì un altro colpo: si fece coraggio e andò nelle camere dei ragazzi a controllare. Il grande si era addormentato facendo cadere il libro sul petto: si abbassava e si alzava al ritmo del suo respiro profondo. Nell’altra camera la piccola dormiva tranquilla. Un altro tonfo... Chiuse tutte e due le porte con la chiave e andò veloce a sedersi sul suo letto: il battito accelerato, sudore freddo sulla schiena.
Si rannicchiò sotto le coperte con gli occhi fissi alla porta.
Un colpo più forte, seguito da uno sbuffo: una nuvola nera era entrata; aveva contorni slabbrati che le cambiavano forma man mano che si avvicinava. Pulsava.
Si raddrizzò supina, scostò le coperte pensando di scappare.
Ma l'ombra era sopra di lei e la teneva ferma, senza toccarla.
Provò a scacciarla con le braccia ma queste si staccarono di netto, dalla spalla. Il destro cadde a terra rimbalzando, il sinistro giaceva sulle coperte col palmo rivolto in alto, come a chiedere pietà.
Il sangue le inzuppava maglietta e lenzuola.

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IL CANTO DI VETRO
Arizona. Un uomo si fa esplodere all'interno del centro di ricerca aerospaziale St. Lucy. Palermo. Nell'ambiente della criminalità serpeggia il misterioso “Canto di Vetro”: è il nome di una nuova droga o il folle messaggio cifrato dei terroristi? Un poliziotto dell'antiterrorismo indaga e scopre quanto è spaventosa la verità che collega questi due eventi. Il raffinato horror di Francesco Corigliano è disponibile in ebook e cartaceo illustrato

Calciò disperata cercando di alzarsi, ma si staccarono anche le gambe, cadendo come legni sul letto.
Era solo un tronco, una testa, eppure ancora viva e lucida...
La nuvola strusciò i lembi sulla sua pelle. «Chi sei, perché?», farfugliò.
Poi si sentì improvvisamente parte dell’ombra e vide il suo corpo squartato, dall'alto. C’erano altri battiti, e anche lei si accordò a loro perfettamente, in un’unica pulsazione.
Un ultimo pensiero per i suoi figli, ma, quando fu tutt'uno con quell'esercito d’invisibili, sentì solo la loro stessa sete. Sete di anime.

Debora Donadel



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