Ricordi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2020 - edizione 19

A ottant’anni i miei coetanei hanno il cervello fottuto. Desiderano solo ricordare il passato e smancerie simili. Ma ciò che richiamano alla mente per strapparsi un sorriso, è una bugia, un auto inganno.
La vecchia Betsy racconta al vicino di letto che quando aveva le gambe, prima dell’incidente in auto – non aveva mai voluto prendere quella maledetta patente perché sapeva che qualcosa di brutto le sarebbe capitato – correva tutte le mattine. In paese la conoscevano come Betsy la scheggia. Nel rammentarlo, scimmiottava se stessa agitando i moncherini sotto le lenzuola e rideva di gusto.
Alla finestra, Raymond, imbacuccato in una sudicia coperta, passa il tempo a sbirciare fuori da un buco dell’anta, l’unico spiraglio rimasto sul mondo esterno. Dice che è per quello che non ha più la mano: suo padre gliel’ha torta fino a spezzargliela quando l’ha scoperto a spiare la vicina. Un ricordo che lo fa scompisciare. Pure le infermiere ridono ogni tanto. Mostrano i denti, gli occhi vacui.
Dorothy scorrazza come un’anatra. La favola di Cappuccetto Rosso l’ha segnata per sempre e ora ha il terrore che possa entrare il lupo. Così, quando arrivano le provviste e le medicine, anche se ormai sempre più di rado, prova in ogni modo a sbarrare la porta. E allora sono i lupi veri a trasformare in cibo i nostri rinforzi.

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CHI HA PAURA DEI CAPELLI?
Agnese soffre di tricofobia, la paura irrazionale di capelli e peli. La sua vita viene sconvolta da una serie di avvenimenti, disgustosi e macabri, che la conducono in un vortice di paranoia e delirio. Scopri Tricofobia, l'innovativo horror scritto da Ramsis D. Bentivoglio. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 25 illustrazioni.

Io faccio fatica a mangiare. La carne della guancia non mi è più ricresciuta e la mascella non si chiude a dovere. Ma io non mi racconto stronzate: so benissimo che è stato uno di quegli esseri irsuti a strapparmela. Sono ancora là fuori, grossi come mucche, bestie di Satana.
Ma vedete, per quel poco che mi resta, non mi interessa: voglio solo dimenticare.
E così finisce ogni giornata. Ringhi e ululati fuori e noi dentro che ridiamo istericamente.

Silvia Benedetta Piccioli

Silvia Benedetta Piccioli nasce nel 1994 nella periferia di Brescia. È laureata in lettere, si sta specializzando in filosofia e lavora in una biblioteca. È appassionata di libri e scrittura, ma i suoi interessi spaziano in diversi campi ed è sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Ha esordito nel 2017 con un romanzo per ragazzi di genere fantasy, Il Libraio, edito da Lettere Animate, e nel numero 35 della rivista Storie Bizzarre è stato pubblicato il racconto horror La Palude. Nel 2020 è uscito il primo libro della serie horror per ragazzi “HorrorCam” pubblicato dalla Dunwich Edizioni.



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