Il piccolo Timmy

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2019 - edizione 18

<<Ciao piccolo Timmy>>, sussurrò la cosa, <<dimmi, qual'è il tuo incubo peggiore?>>
Timmy sentì la pipì scendergli calda lungo le cosce e bagnargli pigiama e lenzuola. Un puzzo di marcio impregnava la camera, mischiandosi all'odore acre dell'urina.
<<Sai che sta per avverarsi?>> aggiunse con la sua voce stridula e gli scintillanti occhi rossi, ammiccanti.
Timmy non seppe rispondere, si sentiva bloccato, capace soltanto di tremare, mentre stringeva convulsamente l'inseparabile coniglietto di pezza.
L'essere continuo ad avanzare lentamente verso di lui, mettendo in mostra due file infinite di denti aguzzi, ghignando in un sorriso terribile.
Di fronte a quel ghigno, Timmy sembrò ridestarsi dal torpore e urlò a pieni polmoni <<Mamma, papà aiutatemi!>>
<<Oh, piccolo Timmy, mi spiace>>, ghignò ancor più ferocemente la cosa, <<non possono sentirti, dormono con un sorriso che va da un orecchio all'altro...>>
Timmy, che aveva appena quattro anni, non capì ma comprese quando l'essere alzò uno dei suoi sei lunghi e slanciati arti superiori fino a mostrare un artiglio, appuntito e insanguinato.
Sangue che gocciolò a terra, macchiando la moquette.

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Timmy gemette e iniziò a piangere straziato, mentre pensava ai genitori, tanto buoni e gentili. Non si spiegava chi fosse quel mostro che conosceva il suo nome, che l'aveva svegliato tra sussurri inquietanti e risatine isteriche.
<<Ti vengo a prendere Timmy!>> ruggì improvvisamente l'essere buttandosi a terra e, grazie ai numerosi arti, camminando velocemente sotto al letto.
Timmy pietrificato, si voltò a guardare lo specchio poggiato a terra riuscendo, grazie ai raggi lunari che entravano dalla finestra, a vedere chiaramente quella cosa.
Scorse della pelle scarlatta gonfia di pus putrescente, coperta da un folto strato di ispidi peli neri. Poi di nuovo quegli occhi rossi e infine quel sorriso folle. Dopodiché gli arti si allungarono fin sopra al letto e Timmy non vide mai più nulla.

Simone Suppa

Mi chiamo Simone Suppa, sono nato a Marino (RM) il 15/09/1993. Nel 2016 mi sono laureato in Storia e Critica del cinema. Nel campo della scrittura ho partecipato, nel corso degli anni, a svariati concorsi di racconti e sceneggiature. Sempre nel 2016 è stata pubblicata la mia prima opera, ovvero il saggio Dawn of the Dead di George Romero: orrore e critica sociale, edito dalla EUS Edizioni Umanistiche Scientifiche. Al momento sono impegnato nella scrittura di un romanzo di genere horror.



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