Quindi è così che muoio? Lo vedete? Inchiodato ad una croce tra due ladroni, con le spine piantate nel cranio e le carni straziate dal flagello. E pensare che la mia vita l’ho passata predicando amore e fratellanza e la gente mi rispettava e ascoltava quello che avevo da dire. E senza mai spacciarmi per figlio di Dio!
Com’è possibile che io mi trovi qui, ora, dopo un processo che sommario è dire poco, dopo la tortura e dopo aver risalito la collina tra gli sputi e gli insulti. Com’è possibile che il Nazzareno, che doveva salire su questo patibolo sia qui sotto che mi guarda beffardo, contornato dai suoi dodici che se la ridono di gusto.
Io, che mi ero recato all’orto proprio per vederlo, per ascoltare quelle sue parole di cui tanto la gente raccontava. Quando la folla è arrivata lui ha indicato me a quell’Iscariota, che poi mi baciato chiamandomi Rabbi.
Ora mi sta guardando con occhi che sembrano nere voragini e sento i suoi pensieri come se parlasse.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
- Soffri? In verità ti dico: oggi stesso tu vedrai mio Padre e scoprirai cos’è la vera sofferenza. Quella senza fine a cui tutti siete destinati. Oggi stesso vedrai l’inferno.
Vorrei gridare, ma i tre chiodi reclamano il mio respiro. Le sue labbra immobili parlano nella mia testa.
- Smetti di lottare, china la testa e spira. Tra qualche giorno io farò il resto. Tu morirai, io risorgerò e mio Padre avrà il suo antagonista fasullo! Si parlerà di noi per molti secoli a venire.
Si guarda attorno, soddisfatto del suo teatrino. Annuisce sorridente.
Maria, ai miei piedi, versa false lacrime sulla terra pregna del mio sangue, con lei c’è il falegname che ha costruito la croce. Nubi malsane stanno oscurando il sole. L’ora è vicina.
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