Bocconi amari

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2018 - edizione 17

La baita è rischiarata da una candela. Genesio, con un movimento lento e ripetitivo, affila la catena della motosega. La lima stride contro il metallo; un rantolo interrompe il rumore. Genesio sospende l’operazione, si versa un bicchiere di vino e inserisce un ceppo di faggio nella stufa.
“Italo, perché...?”, singhiozza aprendo un pacchetto con dei bocconi di carne macinata.
“Non erano per il tuo cane, erano per quello della mia vicina stronza”, guaisce un uomo nell’oscurità.
Genesio si passa la mano tra i baffi e sugli occhi; le lacrime si perdono tra i calli. Beve un sorso, depone il bicchiere e con un calcio fracassa le costole di Italo. Il grido rimbomba nella baita e Italo si contorce gemendo. Gli anelli metallici murati, utilizzati per legare le bestie, tintinnano scossi dalla corda che gli lega i polsi e le caviglie. Genesio accende due ceri. Rimonta con perizia la catena e osserva la luna dalla finestra. È piena.

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IL CANTO DI VETRO
Arizona. Un uomo si fa esplodere all'interno del centro di ricerca aerospaziale St. Lucy. Palermo. Nell'ambiente della criminalità serpeggia il misterioso “Canto di Vetro”: è il nome di una nuova droga o il folle messaggio cifrato dei terroristi? Un poliziotto dell'antiterrorismo indaga e scopre quanto è spaventosa la verità che collega questi due eventi. Il raffinato horror di Francesco Corigliano è disponibile in ebook e cartaceo illustrato

L’odore di miscela sovrasta l’aroma di faggio. Genesio, come un sacerdote, appoggia la motosega a terra, si inginocchia e inizia a strattonare la fune di avviamento. Italo ha lo sguardo pietrificato, il rombo della motosega riecheggia nella valle. Genesio si rialza, avvicina la catena alla mano di Italo e incide la pelle. Il sangue schizza sulla stufa sfrigolando, le urla fanno vibrare il bosco e una chiazza di urina si allarga sotto l’uomo. La catena ha un sussulto quando incontra il radio, Genesio inclina la motosega e la mano mozzata cade a terra. L’amputazione si ripete con l’altra mano, il piede destro, quello sinistro. Italo sviene, dissanguato. Genesio solleva la motosega e fa mordere alla catena il collo di Italo. La testa rotola sul pavimento, Genesio vi inserisce della carne macinata nella bocca e inizia a ululare sovrastando i rumori della pineta.

Marco Rosso Ferrario

Nato nel 1980 crede ancora in Babbo Natale e nel reddito di cittadinanza. Nell’attesa lavora nel campo delle energie rinnovabili e coltiva passioni.



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