
A mezzanotte e quarantaquattro mi afferrò la gamba e mi trascinò giù sotto il letto. Come ogni notte. Serrai gli occhi come saracinesche. Questa volta squittiva, ma non era un topo. Sentivo il suo respiro mentre aspettava che lo guardassi. Per prendermi.
Strisciò via quando arrivò una zanzara. Come ogni notte.
Aprii gli occhi, ma questa volta la zanzara non c'era.
Ronzava come una zanzara, ma non era una zanzara.
Mezzanotte e quarantatré.
Mezzanotte e quarantaquattro.
Gli afferro la gamba e lo trascino giù sotto il letto.
Frinisco come una cicala, ma non sono una cicala.
Papà, apri gli occhi.
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