Il mio amico Max

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2017 - edizione 16

“Perché l’hai spenta!”
“Ora basta TV è l’ora dei compiti.”
“No, non voglio.”
“Non mi interessa caro mio, non sei tu che decidi.”
“E perché?”
“Perché sei piccolo e io sono grande.”
“Ma non è giusto!”
“Ho detto basta.”
“Sei cattiva.”
“Sì certo, sono cattiva. Comunque la mamma vuole che tu faccia i compiti e ora li farai.”
“No!”
“Senti Alex non farmi arrabbiare.”
“Pensavo fossi diversa... ma sei come tutte le altre.”
“Quali altre?”
“Le altre baby sitter.”

“Può darsi… ma in ogni caso ora fili a fare i compiti.”
“Ciao!”
“Come?”
“E’ come tutte le altre.”
“Come dici?”
“Sì, è cattiva.”
“E adesso perché sorridi?”
“No, non con il coltello quello sporca e poi devo ripulire.”
“Ma con chi stai parlando?”
“Sì, il sacco nero è meglio.”
“Alex così mi fai paura!”
“Oh, ma non devi avere paura Adele...”
“Guarda che se continui con questa storia lo dico a tua madre!”
“Uhm… non credo che lo farai.”
“Vogliamo scommettere?”
“Uh, fa come credi.”
“Ma cosa…”
“Tranquilla non aver paura. Max dice che sarà come addormentarsi...”
“Ma di cosa stai parlando?”
“… solo che per sempre.”
“Mi sono stancata Alex. Questo scherzo non mi piace.”
“Oh ma non è uno scherzo. Magari lo fosse...”
“Ok ora basta giocare, o ti sculaccio ben bene!”
“Vedi che avevo ragione Max? E’ cattiva!”
“Ma poi chi è questo Max?”
“...”
“...”
“Ih, ih, ih.”
“Perché fa così freddo...”
“E’ il mio amico dalla bocca grande grande.”
“Chi?”
“Guarda è proprio dietro di te!”

Stefano Cherici

Stefano è nato ad Anghiari un piccolo borgo medievale toscano un certo numero di anni fa. Ha studiato a Firenze e si è laureato in storia contemporanea, adesso vive e lavora nel capoluogo toscano. Scrive in maniera seria solo da qualche anno, inseguendo un sogno, quello un giorno di potersi definire scrittore.