Silenzio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

Si destò di colpo. Si era nuovamente addormentato sul divano con la tv accesa.
Ormai non reggeva più le ore piccole, e alla seconda birra le palpebre iniziavano a diventare pesanti.
La cosa lo rattristava parecchio, significava che gli anni stavano passando.
Sorrise tra sé e sé, pensando: "Massí, tanto chissene fotte...".
Si guardò intorno; il soggiorno era poco illuminato, ma riabituatosi alla poca luce, non notò niente di insolito.
Tornò a sdraiarsi sul divano e chiuse di nuovo gli occhi.
"Tump!"
Un rumore sordo lo fece scattare in piedi dal divano. "Che cazzo..."
Cosa poteva essere? La casa era in aperta campagna e fuori era buio.
“Tump!”
C è qualcosa che non va.
Sentiva il cuore battere sempre più forte dall’ansia; per sentirsi più protetto prese con sé la sua mazza da cricket nell’armadio della camera da letto. La prese per il manico con entrambe le mani.
E aspettò.
Pronto a colpire.
In silenzio
Silenzio
Silenzio
Silenzio
"Tump!"

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Ora il rumore era più forte, seguito da qualcosa che sembrava un lieve lamento.
Proveniva dalla cantina nel seminterrato.
Scese velocemente le scale, a piedi scalzi per non far rumore.
"Tump! Tump!"
Aprì la porta e accese la debole luce della cantina.
Una donna a terra, legata ad una sedia e ricoperta di sangue e lividi lo guardò, con gli occhi pieni di terrore. Stava cercando di avvicinarsi al tavolo degli attrezzi, forse per cercare qualcosa con cui liberarsi.
Ora che l’origine di quel rumore che l’aveva turbato era chiara, sorrise alla donna e le disse:
Cazzo!!!" disse l'uomo "Mi hai fatto prendere un colpo. Ero convinto che fossi morta!!!!".
E le fracassò il la mazza da cricket sul cranio.
Ora poteva ritornare a dormire, più serenamente.

Vittorio Pifferi



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