Alice

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2019 - edizione 18

“If you don't know where you're going, any road will get you there”.
Cheshire Cat

Un giorno Alice, camminando per il sentiero, giunse ad un bivio dove vide uno stregatto su un albero.
“Quale strada dovrei prendere?” chiese la bambina.
“Dove vorresti andare?” fu la risposta.
“Non lo so”, rispose Alice.
“Allora”, disse il gatto, “non ha alcuna importanza”.
“Ma ho bisogno di saperlo”, continuò la bambina avvicinandosi.
Il felino scese dall’albero e andò verso Alice, incuriosito dalla sua aria indifesa.
La bambina teneva le braccia dietro la schiena e lo sguardo rivolto verso il basso.
“Perché lo vuoi sapere?” le domandò curioso il gatto piegando la testa.
“Devo saperlo”, concluse lei in tono piatto e freddo, alzando lo sguardo e abbozzando un sorriso.
Fu fulminea quando piantò il grosso coltello, che teneva nascosto dietro la schiena, nel collo dello stregatto, recidendogli la giugulare.

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Poco prima di morire, il gatto, vide la bambina mutare. Dapprima cadde in ginocchio inarcando la schiena con schiocchi secchi d’ossa, poi il volto di Alice cambiò, allungandosi fino a formare un muso peloso. Dalle gengive crebbero zanne, mentre le orecchie si assottigliarono e si appuntirono. Le dita si ritrassero e si fecero tozze e le mani divennero zampe robuste.
Si avvicinò alla sua vittima con le fauci spalancate. Gli appoggiò un'enorme zampa sul corpo e gli staccò la testa con un morso netto senza il minimo sforzo, nel mentre le spuntava una coda folta, lacerando le mutandine.
Il sangue le zampillò in gola e le imbrattò muso e il vestitino ormai lacero, caricandola di eccitazione selvaggia.
In seguito se ne andò e dopo essersi leccato via il sangue, ululò soddisfatta ad una luna piena.

Marco Ferroni



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