Vermi, confetti e litanie. Apologia della degradazione

di Andrea Moretti - pagine 227 - euro 18,00 - Eclissi Edizioni

Tutti pronti per un titolo a dir poco esplosivo sconsigliato ai minori di diciotto anni. Andrea Moretti con Eclissi edizioni, ci propone un'opera molto particolare, un'opera dove sesso estremo, follia e violenza sono le colonne portanti.
Un'incredibile raccolta di racconti, sei per la precisione divisi in sottoracconti, ci parleranno di ragazze vogliose e perverse oltre ogni limite, lobby e nobili con usanze e trasgressioni indicibili, folli deliranti che mischiano il sesso con l'arte e molto altro ancora.
Ribadiamo che quest'opera tratta tematiche molto disturbanti, può passare come blasfema, e non è adatta alle persone sensibili: follia e sesso estremo sono ovunque e sono presenti descrizioni dettagliate di violenza, ma per chi è appassionato del genere non potrà non adorarla. Riportiamo l'elenco dei racconti:

INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

- Scopata in quattro riprese
- Il diavolo dell’armadio
- Salomè o la congiura dei potenti
- La fenomenologia dell’eros (del cazzo)
- L’ultimo scandalo della terra
- Il sacrificio della geisha
Una narrazione molto valida permetterà di divorare il libro con molta facilità. Sarebbe molto gradito un secondo volume.
Voto: 7/8
[Cristian Muraglia]

Incipit
Ho le dita piantate con forza nel muro, avvolte e ripiegate su loro stesse come molle; mi sento morire, trapassata da una furia bestiale. Un’onda elettrica mi attraversa il corpo come una scarica violenta di droga. Ruoto quelle dita rigide, le agito, le faccio passare tra gli spazi neri delle mattonelle, fino a sfregarci dentro le unghie, smussandone le punte.
«Tu sei completamente andata! Non mi era mai capitato di incontrare una tipa così!»
«Devi affondarci dentro fino a non vederlo più! Io non sento nulla... Nulla!»
L’onda si fa più forte, mi passa per la carne come un fulmine, mi squaglia le viscere con un urlo furioso; e le dita sono sempre più ripiegate. Sono schiacciata in una camera dalla pressione insostenibile, sono un corpo nudo che si distrugge nel limite estremo degli abissi marini.
«Ora lo senti, ragazza?»
«Devi chiamarmi troia, non ti dirò mai il mio nome!»
«Lo senti dentro, troia?»

Vermi, confetti e litanie. Apologia della degradazione

CONSIGLI DI LETTURA