L'ultima onda

di Petru Popescu - pagine 300 - euro 17,00 - Tre Editori

Quello che la narrazione esprime con puntualità e perizia è il senso di pericolo crescente, il gonfiarsi di una tensione via via più opprimente; la grande onda minaccia la città ma la sensazione di pericolo non si limita alla sfera materiale.
Il conflitto culturale entra in campo ben prima. Il giovane e talentuoso avvocato David si ritrova a difendere uno sparuto gruppo di aborigeni dall’accusa di omicidio. L’aspetto più complicato è che i diretti interessati non hanno nessuna intenzione di risultare innocenti anzi preferiscono vedersi rovinare la vita dalla legge degli uomini per non incorrere nelle ire di una legge tribale senza appello.
David dovrà approfondire la cultura aborigena, affondare gradualmente nel Tempo del Sogno e toccare i punti più oscuri di una credenza antica come il mondo.
Gli aspetti culturali, le tradizioni tribali, vengono svelati con parsimonia lungo tutta la narrazione e forniscono lumi via via più illuminanti e allo stesso tempo gettano ombre sul mondo moderno e la sua disconnessione dallo spirituale.
L’avvicendarsi di personaggi radicati nella tradizione o nella modernità, nell’empatia o nel suo apparente contrario e il formicolante panorama dei non schierati – figure evanescenti che non portano nulla di utile alle due cause – riempiono la narrazione e costituiscono un solido sostegno alla storia.

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L’abbrivio iniziale è semplice – un furto di pietre sacre innesca uno squilibrio che non può far altro che aumentare – ma il suo meraviglioso svolgimento mantiene saldo il timone tra la linea di demarcazione che separa una forte tematica ecologista ed un cupo e misterioso ambiente tribale.
Tutta la narrazione è tesa tra queste due macro-tematiche e gestisce sapientemente il continuo preponderare l’uno dell’altro.
La resa finale, il processo in cui si mescolano fredda legge degli uomini e terribile legge tribale è un tripudio di emozioni che investono fisicamente i protagonisti.
Il finale è lasciato aperto alle speculazioni sulla riuscita o meno dell’opera di riequilibrio ma di una cosa possiamo essere certi: il Tempo del Sogno, la cultura aborigena, sarà penetrata sotto il livello inconscio e saprà richiamare la vostra curiosità anche al termine del libro.
Voto: 8
[Simone Gentile]

Incipit
Il sole, che stava alzandosi rapidamente, sembrava schizzare fiotti di sangue contro le guance rugose della scogliera, che mutava dal livido al rosa, mentre l’oceano diventava color verde e blu antico. Stagliato contro le rocce a picco sulla spiaggia, il vecchio appariva nero come l’ebano.



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