di Ambrose Bierce - pagine 500 - euro 4,99 - Fanucci
Questo volume è una raccolta organica dei racconti di Ambrose Bierce. Prima di partire per il Messico, dal quale non avrebbe fatto ritorno, l'autore lasciò dietro di sé la fama di intransigente critico dei suoi tempi e più di novanta racconti, espressione del suo genio satirico. I racconti sono oggi riuniti in due volumi: il primo - qui presentato - è dedicato alle storie dell'orrore, il secondo a quelle di guerra e fantastiche (Amazon).
Continua il mio controverso rapporto con i classici!
Ambrose Bierce viene definito un pioniere della narrativa fantastica e del terrore ma forse a causa dell'età o del linguaggio arcaico di questa antologia, di orrore ce n'è ben poco. Prevale più che altro uno stile ironico, dissacrante, sicuramente innovativo per i suoi tempi ma ormai sorpassato. Hanno una marcia in più invece i racconti sulla guerra civile americana che chiudono il libro.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
Personalmente continuo a preferire Poe e Lovecraft, le cui suggestioni sono mille volte più orrorifiche di quelle di Bierce. Insomma un'antologia interminabile, 500 pagine di racconti molti simili tra loro e spesso ingenui. Purtroppo non sono riuscito a cogliere la genialità di questo autore tanto apprezzato.
Per rendere il libro più digeribile avrebbe avuto più senso da parte dell'editore inserire solo i racconti qualitativamente migliori.
Voto: 5
[Alessandro Balestra]
Incipit dal racconto "Haïta il pastore"
Nel cuore di Haïta le illusioni della giovenutù non erano ancora state rimpiazzate da quelle della vecchiaia e dell'esperienza. I suoi pensieri erano puri e piacevoli perchè conduceva una vita semplice e aveva un animo privo di ambizioni. Si levava al sorgere del sole per recarsi a pregare al tempio di Hastur, il dio dei pastori, che lo ascoltava con compiacimento.
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