di Alessandro Falanga - pagine 86 - euro 10,00
L’horror, nella sua declinazione più riuscita, non è mai solo una storia di mostri o di eventi terrificanti, ma una lente deformante attraverso cui scrutare la realtà. Alessandro Falanga lo sa bene e, con Paura nella città dei rabbiosi, costruisce un romanzo che, pur inserendosi nel filone dello zombie-horror, si distingue per la sua volontà di esplorare il tessuto sociale contemporaneo, mettendo in discussione i meccanismi di individualismo, sopraffazione e lotta per la sopravvivenza che caratterizzano il mondo moderno.
La storia si dipana in un universo dominato dal caos e dalla violenza, dove la diffusione di un’epidemia trasforma le persone in creature rabbiose, segnando la fine della civiltà così come la conosciamo. Ma il vero orrore, suggerisce Falanga, non è solo il contagio che trasforma gli uomini in bestie, bensì il virus più insidioso e latente dell’umanità stessa: la tendenza dell’individuo a prevalere sul prossimo a ogni costo, la legge spietata dell’homo homini lupus. Questo aspetto viene scandagliato con particolare intensità attraverso la figura di ‘Speranza’, una bambina che rappresenta il cuore pulsante del romanzo. È attraverso i suoi occhi che il lettore viene trascinato in un viaggio brutale ma profondamente toccante, dove la brutalità si alterna alla commozione, e dove la disuguaglianza sociale ed economica diventano temi portanti.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
La scrittura di Falanga è vivida ed evocativa, capace di trasportare il lettore all’interno di scenari post-apocalittici descritti con un realismo crudo e coinvolgente. Gli ambienti, che spaziano dalle strade in rovina alle ultime roccaforti di resistenza umana, emergono con forza visiva, e il ritmo serrato del racconto imprime una costante tensione alla narrazione. Tuttavia, proprio questa velocità narrativa rappresenta al contempo il principale punto di debolezza del romanzo: la trama avanza come un treno per l’inferno, senza concedere il giusto respiro all’approfondimento di alcuni personaggi e situazioni che avrebbero meritato maggiore sviluppo. Se da un lato questa scelta rende la lettura avvincente e priva di momenti morti, dall’altro si ha la sensazione che alcuni passaggi chiave avrebbero potuto beneficiare di un maggiore approfondimento.
Nonostante questa piccola criticità, Paura nella città dei rabbiosi, si afferma come un’opera solida nel panorama dello zombie-horror, capace di soddisfare sia gli amanti del genere che i lettori in cerca di una storia che vada oltre la superficie del mero intrattenimento. L’opera di Falanga non si limita infatti a terrorizzare, ma si insinua nella coscienza del lettore con riflessioni che risuonano ben oltre la pagina scritta.
Consigliato a chi ama l’horror a sfondo sociale e il survival horror dalle tinte più profonde e riflessive.
Voto: 7
[Filippo Toscano]
Incipit
Erano passati oramai due anni da quell’assurdo giorno che aveva scompaginato la quiete di una città come Potenza.
Molte cose erano cambiate e tante altre erano state scoperte in merito a quanto accaduto in passato.
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