Il Pane del Boia e il mistero della rocca di Lerma (gli Ungumani)

di Marco Marengo - pagine 241 - euro 8,32

Siamo a Lerma, un piccolo comune in provincia di Alessandria, situato su un colle dell’Alto Monferrato. Un paesino come tanti altri, dove si sa tutto di tutti. O si crede di saperlo.
Il romanzo si dipana e si mescola su tre livelli: Medioevo, ‘800, oggi. Se all’inizio ho trovato pensieri e parti difficili da conciliare, da collegare, da comprendere, tanto da fermarmi e rileggerli più volte per capirne il senso, andando avanti nella lettura la storia si dipana, si scioglie.

Interessanti le parti storiche dello scritto, che personalmente apprezzo sempre, come invoglianti sono anche le antiche leggende e i detti che spesso permangono ai giorni nostri (il pane rovesciato).
Di recensioni su questo libro ne troverete, ma io vorrei puntare sul protagonista: Tino; un uomo non più giovane, non più in forma, non più pieno di prospettive. Un uomo comune, il cui lavoro scelto - il macellaio – è il massimo al quale aspirare (ma siamo sicuri sia davvero così?).

Non voglio spoilerare nulla, quindi preferisco parlarne “dall’esterno”, se così si può dire. Vorrei farvi pensare alla storia di un uomo normale, nel suo bozzolo. Il suo lavoro, la sua casa essenziale, pochi amici del paese. E qualche ormone ancora ribollente per una giovane (troppo giovane!) donzella del paese, sulla quale sogna.
Questo è Tino, un uomo come tantissimi altri.
O forse no.

Che sia l’atmosfera medievale di Lerma con i suoi misteri (Facino cane e gli Ungumani da sfamare, gli Infernot ovvero locali sotteranei scavati nel tufo, un tesoro nascosto), che ancora copre come un manto il piccolo paese; o che sia l’eterna storia dell’essere umano in preda alle contingenze, il bozzolo si disgrega lentamente, per far uscire... una farfalla? Ah, no, altro che farfalla.

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Gli accadimenti del paese legati a leggende (leggende?), cupidigia, religione, amore, paura e sangue nei quali Tino, talvolta suo malgrado viene coinvolto, trasformeranno e cambieranno per sempre l’uomo comune e il paese dove tutti notano tutto. In silenzio.
“I cani...” aveva detto con voce appena percettibile “Non dirmi che, di notte, non li hai sentiti ululare... Sono loro, dicono, le Belve di Facino Cane... Si aggirano per il paese solo quando è buio, si fermano a grattare alle porte e fanno il verso dei lupi. Qualcuno dice che siano gli ambasciatori della Morte: nelle case davanti alle quali si sono fermati a ululare, c’è sempre stato un morto.
P.s.: consiglio personale: questo romanzo brillerebbe meglio con una correzione di bozze e un editing almeno all’inizio.
Voto: 7

Incipit
Laggiù ci sono i Mostri,la Rocca è casa loro. Se non li sfameremo, pian piano saliranno e ci mangeranno.

Eleonora Calabrese vive a Milano, ha studiato pianoforte e insegnato educazione musicale nelle scuole medie, per poi lavorare come assistente di direzione. Oltre a scrivere i suoi romanzi e racconti, ora lavora come ghost writer, recensisce per Scheletri.com ed è giurata del concorso “Ceresio in giallo” 2022/2023; fa volontariato nell’ambito del randagismo come socia fondatrice dell’associazione Crazy Cats no profit.
La raccolta di favole illustrate con spunti didattici Semi di fantasia (Edda Edizioni, 2013) segna il suo esordio. Con il racconto giallo Omicidio in codice, (antologia Il sentiero del narrare LCE Editore), vince il Premio Nazionale Letteratura Contemporanea 2013.
Il racconto paranormal romance Amorosa danza viene selezionato per l’antologia L’amore è un’erba spontanea (Alcheringa Edizioni, 2014). Nel medesimo anno viene pubblicato il thriller paranormale La casa nella nebbia – Amaryllis (Alcheringa Edizioni, collana I quarzi neri).
Nel 2015 il suo racconto horror Rumori notturni viene inserito nell’antologia Racconti da brivido (Alcheringa Edizioni); editore che pubblica anche il suo thriller paranormale Il Tramite (collana I quarzi neri, 2015), Vince nello stesso anno il Premio Nazionale Letteratura Contemporanea con il racconto mainstream Il filo (antologia L’albero dell’inchiostro, Laura Capone Editore). Nel 2016 il suo racconto mainstream Un’altra chance viene selezionato per l’antologia Certamente viaggiare (Alcheringa Edizioni). Nel 2017 viene pubblicato Op, op, Stefy, un romanzo breve formativo per adolescenti richiesto e pubblicato da Cento Autori Editore, per la collana Storie per crescere curata da Pina Varriale. Domina Tenebris, romanzo horror pubblicato da Ciesse Editore, esce nel 2018 per la collana Black & Yellow. Nel 2020 i suoi racconti Terra alla terra e L’annuncio vengono selezionati per l’antologia Uscite d’emergenza (Linee Infinite Edizioni), i cui diritti sono devoluti a una Onlus che si occupa di disabilità. Nel 2022 esce Parole intrecciate, una raccolta di raccolti di vari generi pubblicata su Amazon per puro divertimento. I progetti in corso sono un nuovo horror paranormale in stesura e la creazione di una collana editoriale per un'associazione.



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