Mr. X

di Peter Straub - pagine 528 - euro 19,00 - Fanucci Editore

Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, Ned Dunstan è perseguitato da visioni di orrore commesse da una figura selvaggia che chiama “Mr. X”. Quest’anno, le visioni di Ned diventeranno urla e sangue.
Con il compleanno che si avvicina inesorabilmente, una terribile premonizione porta Ned alla sua città natale di Edgerton, Illinois: sua madre si trova sul letto di morte. Tra i sussurri, gli rivela il nome fino ad allora sconosciuto di suo padre e lo avverte di un grave pericolo. Spinto da un disperato bisogno di conoscenza, Ned esplora il suo oscuro passato e l’incredibile eredità dei suoi parenti. Accusato di crimini violenti che non ha commesso e perseguitato da un gemello invisibile, Ned entra in un cupo mondo di misteri inquietanti, dove dovrà affrontare i suoi incubi più profondi.

Questo romanzo, vincitore del premio Bram Stoker Awards nel 1999, ha dovuto attendere incredibilmente trent’anni per vedersi pubblicato anche in Italia.
Basta questo, per un amante dell’horror e del buon leggere, per indirizzare all’editore un plauso, dal momento che non si poteva lasciare non tradotto questo libro.
Peter Straub è un autore di lungo corso, il cui nome è stato in passato associato a pubblicazioni con il sommo, Stephen King.
Straub sa narrare perfettamente il terrore, ed è di questo che parliamo con Mr. X.: non di un romanzo dell’orrore, dove si viene colpiti allo stomaco, e non di un romanzo splatter, dove le viscere ci vengono stritolate, torte e sfilate.
Parliamo di terrore, quella sensazione che fa rizzare i peli delle braccia, di quelle sensazioni che avvertiamo in testa e che ci fanno scattare tutti i campanelli di allarme. Una sorta di paura che colpisce la psiche del lettore, portandolo a domandarsi se non sia stato catapultato realmente all’interno della storia a sua insaputa.
Il romanzo è anche una grande saga familiare, dove il personaggio principale è Ned Dunstan, un trentacinquenne che in prossimità del suo compleanno fa ritorno alla sua città natale dove la madre sta morendo ha modo di incontrare i parenti che aveva lasciato, gli zii, le zie, e dove scopre di avere più parenti di quanto credeva avere.

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La grandezza dell’autore non si vede solo nell’idea stessa della storia, che è originale, ma da come l’ha sviluppata e come l’ha scritta. Non è un libro che si presta ad una lettura veloce, tutt’altro, si deve prestare molta attenzione a quel che scrive Straub.
Perché ha un incredibile talento nel descrivere i luoghi che sono il centro della storia, e come loro ancora di più i personaggi, creati e cesellati con maestria.
Nel leggere Mr. X, nei passaggi dove Straub descrive il Crine, una zona particolare all’interno di Hatchtown, mi ha fatto evocare le medesime sensazioni provate leggendo quell’incredibile e sontuoso libro (riduttivo chiamarlo fumetto, d’altro canto) che è Providence, di Alan Moore. È la stessa tetra sensazione di malessere e inquietudine che si prova nel percorrere alcune vie, nell’entrare in certe case, in certi ambienti...
Volendo trovare una pecca al romanzo, una nota negativa, direi che Straub cala nella storia un numero elevato di attori. Tutti necessari, per carità, difatti ognuno di loro è assolutamente necessario ai fini della storia. Dai personaggi secondari ai protagonisti sono talmente tanti che si fa molta fatica a tenerli a mente, e associare gradi di parentela e le loro azioni può diventare dunque faticoso per il lettore. Bisogna dunque leggere il libro tutto insieme, senza lasciarlo in stand-by per qualche giorno, pena un attimo di scoramento o di fatica quando si deve andare a ritroso con la memoria (o girando qualche pagina del romanzo) per riprendere il filo dei personaggi.
In conclusione, Mr. X. è assolutamente da consigliare a tutti, e chi scrive ha già iniziato a suggerirlo ai suoi amici.
Voto: 8
[Andrea Di Carlo]

Incipit
Che stupido. Ero ricaduto nelle vecchie abitudini e avevo passato una settimana a fingere di essere un bersaglio in movimento. Fin dal principio, una parte di me aveva sempre saputo che stavo facendo l’autostop per arrivare nel sud dell’Illinois perché mia madre stava passando a miglior vita. Quando tua madre sta per morire, torni a casa e basta.



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