di Michel Houellebecq - pagine 171 - euro 9,00 - Bompiani
"Sono talmente stanco dell'umanità e del mondo che nulla suscita la mia attenzione se non comporta almeno due omicidi a pagina, o se non tratta di innominabili orrori provenienti da altri spazi". Questo pensiero di Lovecraft è forse quello che meglio lo rappresenta.
Ma chi era veramente Lovecraft? In che modo hanno avuto origine i suoi racconti? Il francese Houellebecq in questo breve ma ricco saggio ci illustra aneddoti e riflessioni sulla psicologia del solitario di Providence basandosi non solo sulle sue opere ma soprattutto sull'enorme corrispondenza che HPL teneva con amici, fan e altri scrittori.
Da questi carteggi Lovecraft rivela il suo disprezzo per il sesso, il progresso, il denaro e infine per l'umanità intera, un razzismo che lo ha visto perfino simpatizzare con la politica di Hitler. Ma nonostante tutto Lovecraft era un gentiluomo, un uomo "anacronistico" rispetto al tempo in cui è vissuto e per questo profondamente infelice.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
Infelice e povero. I suoi racconti sono infatti diventati leggendari solo dopo la sua morte. E anche a distanza di un secolo le sue opere continuano a essere fonte di ispirazione per artisti di ogni genere: musica, cinema, narrativa, arte ecc.
In conclusione un saggio molto interessante che offre sul finale anche un articolo bonus di Stephen King.
Consigliato.
Voto: 7
[Alessandro Balestra]
Incipit
Quando iniziai questo saggio (verso la fine del 1988), mi trovavo in una situazione identica a quella di decine di migliaia di lettori. Scoperti i racconti di Lovecraft all'età di sedici anni, mi ero immediatamente tuffato nella lettura di tutte le sue opere disponibili in francese. In seguito avevo esplorato, pur con passione declinante, sia i continuatori del mito di Cthulhu sia gli autori cui Lovecraft si era sentito vicino (Robert Howard, Dunsany, Clark Ashton Smith). Spesso tornavo comunque ai "grandi testi" di Lovecraft, che non cessavano di esercitare su di me un'attrazione strana e contraddittoria rispetto ai miei gusti letterari. Ma della sua vita continuavo a non sapere nulla
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