Grosso guaio a Dorba Rocchese

di Samuele Fabbrizzi, Vito Pirrò - pagine 88 - euro 2,99 - Dark Twin

“La mia città non conosce la luce del sole. Dorba Rocchese è tenebra sporcata dai neon di bar e bordelli. Brulicante di prostitute, droga e violenza.” Inizia così la storia di Garco e Stecca, due “addetti al recupero crediti” per il boss Baldimeo, malavitoso di Dorba Rocchese. Due personaggi forti, violenti, dai modi poco cortesi, la cui intesa è minata da incomprensioni caratteriali e da una netta differenza nel modus operandi: Stecca è senza freni, sadico e perverso, e Garco non sopporta più di dover sistemare le cose anche per lui. Per questo decide di chiedere al boss di separarli, finendo però invischiato in un ultimo lavoro che dovrebbe segnare la fine della collaborazione tra i due: una semplice visita al dottor Carmona, un vecchio medico indebitato fino al collo. Arrivati a casa del dottore i due, però, scopriranno che la loro impresa non sarà affatto semplice come pensavano: si troveranno imprigionati da pesanti serrande d'acciaio all'interno dell'abitazione dello scienziato, trasformata in un laboratorio per la sperimentazione di uno strano virus.

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Su cavie umane: uomini e donne tramutati in creature orripilanti e senza controllo, un incubo che ha preso vita. In una notte diversa da tutte le altre, Garco e Stecca dovranno mettere da parte il rancore e usare tutte le armi in loro possesso per uscire vivi da quell'Inferno in terra (Amazon).
Più che un horror "Grosso Guaio a Dorba Rocchese" è un omaggio truculento e senza censure a quella cinematografia tutta azione, violenza, mostri e ironia. Vengono in mente non solo "Dal tramonto all'alba" di Rodriguez ma anche il francese "La Horde" e i vari "Evil Dead" per la quantità industriale di sangue versato, quindi il divertimento è assicurato.
Di questo libro ho apprezzato soprattutto tre cose:
1) La trama ben costruita e gobidile: il libro scorre veloce fino alla fine, requisito essenziale di ogni storia d'azione che si rispetti.
2) Lo stile pulito e diretto degli autori: pur essendo scritto a quattro mani gli stili narrativi di Fabbrizzi e Pirrò si amalgamano alla perfezione.
3) L'ambientazione tutta italiana: il rischio di scimmiottare gli americani è sempre dietro l'angolo.
In conclusione un buon racconto per passare qualche ora di svago tra sparatorie e mostri mutanti.
Voto: 7
[Alessandro Balestra]

Incipit
La mia città non conosce la luce del sole. Dorba Rocchese è tenebra sporcata dai neon di bar e bordelli. Brulicante di prostitute, droga e violenza.
E di bettole come questa, dove i rompicoglioni che non reggono l'alcol ti spintonano e ti fanno versare il bicchiere della staffa sul giubbotto.
Ha le braccia coperte dai tatuaggi e i capelli che sembrano sporchi di grasso, cadenti come spaghetti scotti, fino alle spalle.
"Scusa, bello, non l'ho fatto apposta", biascica.
Tiro uno schiaffo sul ripiano. Il barman squittisce.



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