di Lorenzo Basilico - pagine 134 - euro 1,99 - Saga edizioni
Burning Cthulhu di Lorenzo Basilico è un romanzo breve che si insinua tra le pieghe di un mondo Cyberpunk, miscelando sapientemente atmosfere distopiche con l’ombra incombente del pantheon lovecraftiano. Basilico riesce fin dalle prime pagine a catturare l’attenzione del lettore, trascinandolo con decisione in un universo narrativo fatto di fedeltà, amicizia e lotta per la sopravvivenza.
La narrazione si apre in modo avvincente, immergendoci in uno scenario apocalittico dove città decadenti e colline custodi di antichi segreti diventano teatro di una trama dal ritmo incalzante e dalla struttura ben calibrata. L’autore padroneggia uno stile fluido e diretto, capace di tenere il lettore incollato alla pagina, anche se talvolta eccede in toni ampollosi e scelte lessicali ricercate che rischiano di risultare fuori registro rispetto ai personaggi messi in scena.
Purtroppo, non si può tacere un difetto che grava sull’intero lavoro: la presenza consistente di refusi ed errori di battitura, anche gravi, che compromettono la fluidità della lettura e che rappresentano una vera zavorra per un’opera altrimenti solida e ben congegnata. È un peccato, perché l’immaginario cyber-lovecraftiano costruito da Basilico merita attenzione, e avrebbe sicuramente beneficiato di una revisione più accurata da parte della casa editrice.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
Nonostante queste imperfezioni, Burning Cthulhu mantiene la sua capacità di sedurre il lettore grazie a personaggi ben caratterizzati e a un worldbuilding evocativo che richiama il fascino oscuro e ancestrale di Providence, senza mai sfociare nella sterile imitazione.
Consigliato in particolare agli amanti del genere distopico e ai cultori di H.P. Lovecraft, questo romanzo è un cocktail letterario da assaporare in un sorso unico, con quel retrogusto di cenere e carbone che rimane a lungo sul palato del lettore.
Voto: 6
[Filippo Toscano]
Incipit
A volte non è colpa di nessuno, non ci puoi fare niente. A volte è la vita che complotta per svelare un segreto.
Così almeno diceva mio padre.
C’è odore di caffè, disinfettante, sudore, olio motore e fumo nel magazzino affollato, sembra quasi l’odore di casa. Uno dei posti dove gli scavengers vanno e vengono per vendere quello che trovano nelle Zone e comprare attrezzatura, attorno ai quali i bar proliferano e dove i pettegolezzi, le leggende e le informazioni girano più rapidi di quanto i soldi cambino di mano. E ci lavora la mia nuova amica.
Mi faccio largo tra gli acquirenti e i venditori con facilità, la mia mole aiuta. Assesto senza volerlo qualche spallata a un paio di tizi affianco a me, ma lasciano saggiamente correre. Non mi sono ancora abituato al cento per cento e la coordinazione nelle situazioni ordinarie è lungi dall’essere perfetta, anche se ho fatto grossi progressi nelle ultime settimane.
Sono vecchio, fuori e dentro, più vecchio di quanto lo ero prima. Ma anche molto più grosso, tanto da far cessare sul nascere qualsiasi reazione ostile alla mia goffaggine, nella maggior parte dei casi. Il punk col taglio alla mohicana desiste e così l’amico con lo scafandro coi tic, che sembra fatto di eroina. Per fortuna.
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