Brute: combatti o muori

di Ash Ericmore - pagine 88 - prezzo 10,40 euro

Per tutti i fans dell'extreme horror, il debutto in Italia di un autore internazionale molto cruento, Ash Ericmore, scrittore britannico con all'attivo quasi ottanta opere come "Devotee", "Tatters" e "Carnie" giusto per citarne alcune.
Il primo titolo che possiamo finalmente leggere è Brute, dove Grace, una ragazza innamoratissima che per compiacere la compagna, si presta a passare di porta in porta per una semplice propaganda politica, e avrà la sfortuna di incontrare una persona molto poco raccomandabile.

Verrà segregata in un seminterrato, brutalmente picchiata più volte, umiliata e maltrattata. La vittima proverà in ogni modo a sopravvivere, arrivando anche a tentar di compiacere il suo aguzzino pur di migliorare la sua condizione.

INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Brute è un'opera forte, non adatta a persone sensibili e impressionabili. Per gli amanti dell'horror invece si presenta come una vera e propria ventata di aria fresca in un settore di genere decisamente trascurato.
Lettura semplice e piacevolissima, circa 100 pagine dove non ci si può proprio lamentare. Un ottimo biglietto da visita da parte dell'autore in attesa di altre sue opere.
Voto 7
[Cristian Muraglia]

Incipit
Grace sgambettò di fretta lungo la strada. L'ennesimo giro di propaganda del cazzo per il Partito dei Verdi.
Come si era cacciata in quel guaio, porca puttana? Beh, forse era tutta colpa di Carol, ecco come. Cazzo, si era innamorata perdutamente di quella donna. Al pub. Un venerdì sera.
Quattro anni prima. Santo cielo. Era davvero passato così tanto tempo? Svoltò verso il vialetto della prima casa in Dalby Avenue.
Si voltò verso il cancello e desiderò di non aver mai iniziato a fare quel lavoro di merda. Un sospiro.
Huff. E si diresse verso l'ingresso della casa. Il sentiero che attraversava il giardino era lungo.
Si guardò intorno alla ricerca di adesivi incollati alle finestre o sulle porte, sperando che ce ne fosse qualcuno a sostegno del partito conservatore o qualcosa del genere.
Almeno avrebbe potuto fare marcia indietro e non sprecare tempo a bussare. Ma non c'era nulla. Peccato. Questa strada, quella precedente e probabilmente anche quella successiva, erano soltanto un'enorme perdita di tempo.

Brute: combatti o muori

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