Cannibal Holocaust 2

Da Edizioni NPE il volume che unisce il trattamento originale di Ruggero Deodato con le illustrazioni di Miguel Ángel Martín

Il regista e l’autore di fumetti più censurati della storia uniti nel sequel del film cult
È così specificato in quarta di copertina per rendere al meglio la portata storica di questo volume. Un vero e proprio evento che intreccia il mondo del fumetto a quello del cinema sotto l’insegna dell’“estremo”.

Il film di cui questo volume è il sequel, “Cannibal Holocaust”, è datato 1980, e all’epoca donò al regista Ruggero Deodato il nomignolo di Monsieur Cannibal, visto che suscitò polemiche e indignazioni per i contenuti che rappresentavano uccisioni di animali (reali) e scene di cannibalismo e violenza di grande realismo. Per queste caratteristiche è stato censurato in 50 paesi e ha influenzato tutto il cinema di genere successivo, essendo il capostipite della tipologia del “falso documentario” o “mockumentary”.

Il volume realizzato da Edizioni NPE contiene il trattamento originale del sequel mai realizzato scritto da Deodato stesso con le illustrazioni di un maestro del fumetto estremo. Alle matite c’è infatti lo spagnolo Miguel Ángel Martín, l’autore di opere quali Psycopathia Sexualis, Snuff 2000, Anal Core e Brian the Brain. Pubblicate in tutto il mondo le narrazioni di Martín spiccano per il contrasto che riescono a creare grazie ai contenuti estremi rappresentati però con il suo caratteristico tratto dolce e pulito. Nel 1995 il suo Psycopathia Sexualis passò alle cronache nazionali in quanto fu oggetto di sequestro da parte della Procura di Cremona.

Strutturalmente questo “viaggio nell’incubo” è composto da brevi capitoletti intervallati dalle illustrazioni di Martín. Un andamento e una lettura che scorrono lisce e senza intoppi, fino a quando ha inizio una mattanza che andrà via via ad aumentare senza fermarsi più.
Non ci sono orpelli, trucchi o abbellimenti particolari. È una storia agghiacciante raccontata con crudezza e mestiere. Sembra di essere tornati indietro di 30 anni... e per certi versi è così. La narrazione è quella del miglior Monsieur Cannibal, con cannibalismo, efferatezze, selvaggi (e non) che non attendono altro se non qualcuno con cui “cenare”, in una spirale di violenza che scorre inesorabile fino a chiudersi su sé stessa in maniera perfetta. Preparatevi al raccapriccio, al disprezzo dell’umanità e alla sicurezza che tutto finirà immancabilmente malissimo.
Gli ingredienti per un altro cult ci sono tutti e Deodato dimostra di saperli ancora mixare benissimo in un cocktail gustoso di sangue e interiora.
A suggellare la storia la ciliegina meta cinematografica che ne è poi il motore: i protagonisti sono Ruggero Deodato stesso e la troupe che aveva girato il primo film che tornano sui luoghi dove fu girato in primo film. Ed è proprio il loro “ritorno” l’evento che accende la miccia di questo revival cannibalesco.
In questa festa di sangue il tratto di Miguel Ángel Martín è un vero e proprio valore aggiunto! Dolce, delicato e minimale mentre rappresenta gli atti più estremi: umani squartati, atti di crudeltà, cannibalismo, e molto altro ancora. Con il suo tratto pulito, quasi “disneyano”, e per questo ancora più disturbante e straniante, incornicia con prestigio il quadro agghiacciante ideato da Deodato. Un taglio grafico che non solo ben rappresenta, ma esalta e amplifica la narrazione e il suo contenuto “esplicito”.

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E se non siete parte di questi due gruppi affrettatevi a entrarci! Non ve ne pentirete! Altrimenti... vi mangiano vivi!

Gli autori

Ruggero Deodato (fonte wikipedia)
Ruggero Deodato (Potenza, 7 maggio 1939) è un regista e sceneggiatore italiano. Inizialmente regista di commedie e polizieschi all'italiana (poliziotteschi), si afferma con la direzione di pellicole horror, in particolare di genere cannibal, divenendo noto per il contenuto estremo dei suoi film, che gli hanno portato numerosi problemi con la censura e gli hanno procurato il soprannome di Monsieur Cannibal.
Cannibal Holocaust, probabilmente il suo film più famoso, è considerato uno dei più agghiaccianti e controversi della storia del cinema, per il quale Deodato finì persino in tribunale. Congiuntamente alla carriera cinematografica, lavora anche per la televisione, dirigendo alcune serie televisive e spot pubblicitari per marchi come Piaggio, Fiat, Philips, Carrera e molti altri.
Deodato ha influenzato registi come Oliver Stone, Quentin Tarantino e Eli Roth.

Miguel Ángel Martín (fonte sito Edizioni NPE)
Miguel Ángel Martín (León, 20.07.1960) è un artista spagnolo, trasgressivo e polemico, il cui stile elegante e preciso contrasta con la durezza dei suoi temi, sempre provocatori e dotati di un corrosivo sense of humour. Da anni si impone all’attenzione del pubblico con strisce dissacranti su quotidiani e riviste di tutto il mondo: «El País», «Marie Claire», «Maxim», «Leer», «Primera Linea», «GQ», «Rolling Stone», «Funeral Party» (USA), «Malefact» (USA), «Selen», «Blue», «Babel» (Grecia) e tantissimi altri. «Time» lo ha definito “il miglior disegnatore europeo di fumetti”, e la rivista «The Face» lo ha incluso nella lista dei “50 disegnatori del secolo”.
Nel 1993 vince il premio “Autore Rivelazione” al Salon Internacional de Comics de Barcelona e il premio “Yellow Kid” come migliore disegnatore straniero all’Expocartoon di Roma nel 1999. La sua prima edizione italiana del suo capolavoro Brian The Brain vince il Premio Attilio Micheluzzi (Napoli Comicon, 2003). Una sua storia (riproposta da Edizioni NPE in Brian the Brain – L’Integrale) vince il premio XL-Repubblica nel 2007.
Nel 2018 si aggiudica il Romics d’Oro con Surfing on the Third Wave. Ad oggi rappresenta un autore imprescindibile per la scuola del fumetto europeo contemporaneo. La sua aura di autore trasgressivo è certamente stata alimentata dall’episodio che ha caratterizzato la storia della censura editoriale in Italia, quando la Procura di Cremona, negli anni ’90, decise di sequestrare l’intera tiratura del suo Psycopathia Sexualis, allora edito dalla Topolin Edizioni di Jorge Vacca (l’opera verrà riproposta nel 2016 da Edizioni NPE all’interno del volume Total OverFuck).
Ospite abituale allo stand di Edizioni NPE durante I maggiori festival italiani dedicati al fumetto (tra cui Lucca Comics & Games, Napoli Comicon, Romics, Etna Comics ed altri), in Spagna illustra il Don Quijote de la Mancha, con 150 tavole all’interno di una edizione di lusso realizzata in due bellissimi tomi cartonati e raccolti in un elegante cofanetto.
Famosissimo anche in Giappone, dove nel 2016 è ospite del concerto dei CopASS GrinderZ nel club Fever di Tokyo. L’intera sala e il palco del concerto erano tappezzati con banner giganti con i suoi disegni, compresa una maschera gigante Snuff alle spalle della band e il cortometraggio Snuff 2000 di Borja Crespo, ispirato al suo omonimo graphic novel, proiettato con sottotitoli in giapponese prima dello show.

Dati tecnici

Testi: Ruggero Deodato
Illustrazioni: Miguel Ángel Martín
Uscita italiana: 2018
Pubblicato da: Edizioni NPE
Volumi: 1
Formato: 17x24 cm, cartonato a colori con sopraccoperta, 112 pag
Web: edizioninpe.it/product/cannibal-holocaust-2/

Luca Franceschini è nato a Barga (LU) il 1° luglio 1980. È cresciuto e vive a Lucca, respirando fumetti e interessandosi di scrittura, poesia e musica. Laureato in filosofia, è tra i soci di un'azienda di comunicazione.
È stato finalista al Lucca Underground Festival Contest nel 2015 e nel 2016.
A dicembre 2015 è risultato secondo classificato al Premio per sceneggiatori di fumetti Ade Capone.
Dal 2016 collabora con l'editore Cronaca di Topolinia per il quale cura la serie a fumetti noir/hard boiled Lucky Town, la serie di fantascienza Lunar Lex, lo storico-fantascientifico Nyx, l’urban fantasy Jinn e il furry CatStar.
Collabora anche con la Bugs Comics con storie contenute nelle riviste Mostri e Alieni.
Con Delos Digital ha pubblicato i racconti sci-fi Alternative Birth Experiment e Conflitto di Sistema nella collana Futuro Presente e i racconti horror L'orologio a pendolo e Cinquecento Anime nella collana Horror Story.
A novembre 2019 cura l’adattamento a fumetti de “Il vampiro” di John W. Polidori per Nicola Pesce Editore.
FB: lucanote
IG: luka_franceschini



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