Uzumaki

L’ossessione della spirale che inghiotte tutti nel suo incubo: il grande capolavoro del Maestro Junji Ito

“Spirali... Questa città è contaminata dalle spirali...”
(Shuichi Saito, Uzumaki)

Inauguriamo questa nuova rubrica dedicata al mondo dei fumetti e dei manga con uno degli autori più stimati a livello internazionale nel campo dell’horror: Junji Ito. Per chi come noi adora immergersi tra le pagine patinate, il nome del Maetro Ito è assai noto, le cui storie ci hanno regalato ben più di qualche brivido. Il tratto meticoloso e la cura dei dettagli più morbosi e perturbanti sono la firma di un mangaka dal grandioso talento che ha dato vita a storie magnetiche e spaventose.

Uno dei manga più noti del Maestro è “Uzumaki”, pubblicato alla fine degli anni ’90 e giunto in Italia solo nel 2018. Attraverso gli occhi di Kirie e del suo fidanzato Shuichi, il manga racconta le sinistre vicende che accadono nel piccolo villaggio di Kurozu-cho, funestato non da un’entità diabolica, bensì da una forma geometrica: la spirale.

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Lentamente e inesorabilmente, come una malattia, la spirale invade le vite dei cittadini di Kurozu-cho, a partire dal signor Saito, padre di Shuichi, che con la sua ossessione per le spirali apre le porte della città all’incubo. Un episodio angosciante alla volta, Junji Ito trascina il lettore nei suoi orrori come una spirale costringe l’occhio a seguire il suo mulinello infinito.

Turbata dalla maledizione della spirale, la sanità mentale delle persone si sfalda, costringendole ad atti aggressivi e distruttivi. Tuttavia, la forma geometrica non corrompe solo le menti, ma provoca anche delle orripilanti mutazioni e qui la “bellezza” dei disegni di Junji Ito tocca livelli altissimi. Studenti trasformati in lumache gocciolanti, capelli simbiotici, puerpere che trangugiano sangue sono solo alcuni esempi delle travolgenti metamorfosi della spirale.

Come accaduto già in “Dissolving classroom” e “Tomie”, anche in “Uzumaki” Junji Ito tratteggia le vicende di Kurozu-cho attraverso capitoli autoconclusivi che vertono a comporre un’unica storia. Il quotidiano viene stravolto in favore della pazzia in un crescendo di orrori sempre più terribili che rendono tutti i cittadini impotenti di fronte all’inevitabile destino della spirale.
È interessante come una forma sinonimo di perfezione e armonia venga così capovolta, diventando rappresentazione di perversione e mostruosità.

Qui sta anche il bello delle storie di Ito, simile in questo a Stephen King, ovvero di come l’orrore e i mostri riescano ad insinuarsi e a contaminare la normalità della vita. Nella penna di Ito, persino il desiderio e l’ossessione possono infettare e modificare la realtà in modo nefasto. Ad un amante dell’horror, inoltre, non può certo sfuggire l’influenza di Lovecraft nella creazione di “Uzumaki”. La maledizione della spirale è trattata come un’entità primordiale presente intorno e persino dentro di noi (pensate alla coclea nell’orecchio), un po’ come la presenza opprimente e primigenia degli Antichi. Kurozu-cho ricorda per certi versi Innsmouth, per di più, così come la follia dilagante e il body horror tanto cari allo stesso Lovecraft.
“Uzumaki” è una lettura travolgente che non lascia scampo, suggestiva e ipnotica. Questo è il potere della spirale.

Curiosità

Dal manga “Uzumaki” è stato tratto un omonimo film nel 2000. Non all’altezza dell’opera di Ito, il live action regala comunque dei momenti molto weird. Vale la pena di vederlo solo per un cameo ridico del suo stesso autore.
Esistono due videogiochi ispirati al manga: “Uzumaki: Denshi Kaiki Hen”, una visual novel, e “Uzumaki: Noroi Simulation”, un videogioco di simulazione. Quest’ultimo in particolare ha una grafica molto simile ai videogiochi dei Pokémon.
Kazuo Umezu, altro noto mangaka dedito all’horror, è stato fonte di ispirazione di Junji Ito fin da bambino.
Dato il perfezionismo, il mangaka ha impiegato anche più di una settimana per disegnare una sola tavola del fumetto.
Junji Ito ha una laurea in odontoiatria. Prima di diventare mangaka, ha lavorato per anni come dentista.

Dati tecnici

Titolo originale: Uzumaki
Sceneggiatura e disegni: Junji Ito
Uscita italiana: 2018
Pubblicato da: Star Comics
Volumi: 2

Anna Silvia Armenise è un’autrice e sceneggiatrice emergente, dedita soprattutto al genere horror.
Come autrice, ha pubblicato il saggio Evil Dead – Un viaggio nel regno del Male (2019), scritto insieme al collega Emanuele Crivello, e Joe Dante – Master of horror (2019), saggio collettivo, per la casa editrice Weird Book; la storia La notte degli Streghi, sceneggiata e illustrata dalla stessa autrice, contenuta nella raccolta a fumetti Acqua di Luna (2019); le raccolte di racconti Ai confini del crepuscolo (2013) e Lacrima di tenebra (2014), pubblicati da Biblioteca di Testi Brevi, a seguito della vittoria al concorso nazionale Patrizia Brunetti; vari racconti e un saggio breve nelle raccolte collettive Emozioni in marcia (2015) e Il luogo della parola (2015), per Fara Editore, e in Z di Zombie (2016), per LetteraturaHorror.it.
Ha ottenuto, inoltre, diversi riconoscimenti letterari nel corso degli anni, come il primo posto al concorso nazionale Faraexcelsior 2015, la selezione d’onore allo storico Premio Robot nel 2016 e la selezione all’Asylum Horror Story 2020.
Dal 2015, Armenise lavora attivamente come sceneggiatrice per vari gruppi cinematografici indipendenti, per cui ha scritto cortometraggi come What you want (2015) e Within (2017), selezionato al concorso americano My Annabelle Creation e al canadese Fake Flesh Film Fest 2017.
In veste di articolista, scrive per i noti siti Scheletri.com, Non aprite questa porta e Nerdgazmo.
Infine, dal 2016 collabora con il gruppo teatrale I Delittuosi per cui scrive sceneggiature teatrali inedite per Cene con Delitto Comiche. Dalla sua penna sono nate le commedie: Il fantasma è servito, Dottor Ford! (2016),Transilvania Express (2018) e Funeral Club (2019).
Libri, film, serie tv, fumetti... è una horror nerd fatta e finita, immersa nel sangue fino alle ginocchia e con gli occhi ben puntati verso l’Abisso.



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