
Titolo originale: Before I Wake
Regia: Mike Flanagan
Cast: Kate Bosworth, Thomas Jane, Jacob Tremblay,
Annabeth Gish,
Dash Mihok,
Jay Karnes,
Antonio Romero,
Justin Gordon,
Lance E. Nichols,
Scottie Thompson
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2016
Durata: 97 minuti
Non si tratta di un capolavoro, ma di un’opera che è riuscita, nonostante tutto, a restarmi impressa e delle toccare corde che hanno continuato a vibrare un bel po’ dopo che erano passati i titoli di coda.
Cody è un bambino con un dono: quando dorme, i suoi sogni prendono forma nella realtà. Le cose belle che immagina appaiono nella stanza come luci, farfalle, figure delicate. Il problema è che gli incubi fanno esattamente lo stesso. È per questo che ha paura di addormentarsi: sa che basta un attimo, un colpo di sonno involontario, e qualcosa di terribile potrebbe emergere e prendere forma dall’inconscio. Oltre a lui, ci sono Jessie e Mark, la coppia che lo adotta, che vive invece un altro tipo di dramma, quello del vuoto lasciato dal figlio morto. Di giorno cercano di essere genitori presenti, affettuosi, stanchi ma sinceri nel tentare di ricucire la loro vita. Ma di notte la mancanza si riapre e diventa tentazione. Scoprendo il potere di Cody, capiscono che il bambino potrebbe riportare in vita — anche solo come immagine — il figlio che hanno perduto.
HORROR PORNO ILLUSTRATO
Anni ’70. Tra le strade di una torrida New Orleans, dove il jazz si mescola all’aroma di spezie e ai corpi in vendita, prende vita “La scolopendra d’oro”, novella horror erotica intrisa di sensualità e mistero. Il libro è arricchito con numerose illustrazioni esplicite senza censura realizzate dall'artista Alessandro Amoruso. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra.
Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
MANUALE PER SOPRAVVIVERE ALLE STREGHE
Questo è un testo rivoluzionario che spiega come riconoscere le vere Streghe e affrontarle. Le Streghe sono entità malvagie con un unico obiettivo: seminare caos e distruzione. Lo dimostrano i numerosi casi documentati nel Manuale, tra cui la strage del passo Djatlov, i fatti di Burkittsville, l’incidente alla Darrow Chemical Company e catastrofi di portata mondiale come Chernobyl o l'avvento di Hitler.
Il Manuale è inoltre arricchito da numerose illustrazioni e fotografie inedite e top secret. Disponibile in ebook e cartaceo.
EROS E ORRORE
Questo non è un racconto. È una possessione. Una lunga, dolorosa, eccitante possessione. Un ragazzo come tanti ma con un terribile segreto di famiglia, un amore troppo grande per poter restare umano. Lei non è solo una ragazza: è una Dea tatuata, un'ossessione che divora e trasforma. Tra desiderio e dannazione, "Lovecantropia" esplora i confini sottili tra amore e dipendenza, eros e orrore, passione e follia. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi con illustrazioni senza censura.
Jessie e Mark sanno perfettamente cosa NON DOVREBBERO FARE e infatti è esattamente quello che faranno. Del resto, possiamo biasimarli? Per loro non si tratta di spalancare una porta sull’ignoto, ma di riaprirla su un presente di cui la vita li ha derubati e che rivogliono indietro disperatamente.
Le premesse del disastro ci sono tutte. E infatti questo non si fa attendere.
Somnia non un film non parla di incubi, ma di desiderio, del desiderio disperato, infantile e adulto insieme, di riabbracciare ciò che non c’è più. Jessie, la madre adottiva, compie atti che in qualsiasi altro contesto definiremmo spaventosi. Lei manipola il bambino, lo indirizza, tenta di spingerlo verso un sogno che non gli appartiene, e nel farlo sacrifica, senza rendersene conto, la serenità e la sicurezza di chi ha davanti.
Somnia è il ritratto di un amore che si deforma, che si perde oltre il confine tra ricordo e ossessione, che trasforma un bambino in una porta d’accesso all’ignoto. La relazione tra Jessie e Cody è fatta di silenzi, aspettative malate, di una tenerezza che esiste solo nella misura in cui promette un ritorno impossibile. È una dipendenza dal dolore, un modo di rianimare i sentimenti senza affrontare la loro fine.
Il mostro del film, con il suo nome quasi ridicolo, Uomo Cancro, non è davvero un mostro. Esso è ciò che resta della madre biologica di Cody, la malattia che ha divorato la sua vita trasformata in figura. Non fa paura perché è cattivo, ma perché è familiare a troppi di noi. È l’incarnazione di un trauma per il quale non ci sono parole. Quando Jessie lo abbraccia, nel punto più incredulo e forse ingenuo del film, non lo sconfigge ma lo riconosce, lo accetto e cli concede dentro di sé quell’accoglimento che Cody non poteva concedergli. È un gesto semplice, infantile se vogliamo, che però contiene una verità scomoda, ossia che ciò che ci ferisce non può essere eliminato, può solo essere elaborato in significato nuovo, cessare di essere fine per farsi premessa.
La parte più dolorosa della storia, almeno per come arriva a me, non è il soprannaturale ma la gerarchia emotiva che il film mette in scena. Per gran parte della vicenda, il bambino vivo è meno importante di quello morto. Jessie lo ama con la testa altrove, con uno sguardo che passa attraverso di lui per arrivare a un’altra figura. Ed è una cosa che a me fa malissimo, perché è più vera di quanto vorremmo ammettere. Per amare davvero chi è rimasto ci vuole un lavoro interiore che nessuno ti prepara a fare.
Quando Jessie finalmente sceglie Cody, non lo fa dimenticando Sean — lo fa accettando che Sean non tornerà più. È un momento fragile, imperfetto, forse persino sentimentalmente ingenuo, ma è il punto in cui il film trova il suo cuore. Nella resa, nell’accettazione, nella rinuncia a usare il dolore come scorciatoia per evitare la realtà.
Somnia è traballante, imperfetto, a tratti persino maldestro e troppo esplicito. Ma proprio per questo, resta. Perché parla del desiderio di molti di noi di smettere di soffrire per coloro che abbiamo perso, ma senza rinunciare al loro ricordo. Resta perché mette in scena la tentazione più umana e più pericolosa: quella di confondere l’amore con il bisogno.
(Oreste Patrone)
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