Long weekend

Tiitolo originale: Nature's Grave
Regia: Jamie Blanks
Cast: Jim Caviezel, Claudia Karvan, Robert Taylor, John Brumpton, Roger Ward, Lara Robinson, Gordon Waddell, Jude Beaumont, Gary McMillan, Everett De Roche
Soggetto: Everett De Roche
Musiche: Jamie Blanks
Paese di produzione: Australia
Anno: 2008
Durata: 88 minuti

Trama

Peter (Jim Caviezel) e Carla (Claudia Karvan) sono una coppia di trentenni quasi scoppiata, problemi di comunicazione stress e nervosismo, che decide di passare alcuni giorni presso la spiaggia deserta sulla costa settentrionale australiana, con la speranza che la natura incontaminata possa tranquillizzarli e stimolarli. In realtà però, a parte qualche istante in cui sembra riaccendersi la vecchia passione, i due fanno fatica a stare vicini, punzecchiandosi di continuo con rinfacci e insinuazioni, e nemmeno l’ambientazione di una natura debordante riesce a confortarli, anzi, sembra quasi che la mancanza di tecnologia (il disappunto per il telefono che non prende e altro) lasci il passo ad un habitat dalle mille facce, anche oscure. Già per arrivare sul posto si perdono sbagliando strada e passano la prima notte nell’auto, è un presagio. All’indomani seguono piccoli comportamenti scorretti (abbandono di rifiuti) e più gravi atteggiamenti criminali (Peter spara contro degli animali per noia) in un crescendo di nervosismo e tensione che pian piano toglie energia e lucidità ai due sventurati. Il nemico finisce per essere la natura stessa in molteplici forme: sfuggenti mostri marini, rumorosi animali notturni, predatori di ogni tipo. Giunti inizialmente alla spiaggia con supponenza e arroganza (soprattutto Peter) la coppia cerca di trovare una via d’uscita assediata dalla natura matrigna e vendicativa, sfuggente e implacabile.

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Recensione

Remake dello stesso film del 1978, “Nature’s grave” è un film australiano molto particolare del 2008, da qualcuno etichettato come Horror-ambientalista ma in realtà difficilmente inquadrabile. Ciò che domina è comunque un forte senso di inquietudine, nelle facce dei vacanzieri come nei silenzi in riva al mare, la tensione pervade la scena dalla partenza fino al tremendo finale. Proviamo angoscia ma anche curiosità di fronte a insidie che si rivelano solo in parte, quasi archetipi di un male superiore – il mostro marino dalla lunghissima ombra non ha forma e connotati precisi, questo fa esplodere Peter che non capisce bene chi sia l’antagonista, potrebbe essere una grossa creatura innocua ma spara lo stesso. Allora, in questa dualità e ambivalenza si sostanzia anche la paura dell’ignoto, paura che è tanto più forte quanto più i due coniugi non si aiutano preferendo sfidarsi nell’inutile contesa. Certamente non si prova empatia per i protagonisti, troppo egoisti e monocorde, prevedibili in una crisi atavica, così l’unico per cui si fa il tifo rimane Cricket, simpatico cagnolino entusiasta che ci fa subito tenerezza, innocente e coraggioso.

Caviezel regge gran parte del film sulle proprie spalle, con una recitazione frenetica e irrascibile, di un personaggio che vuole convincersi - e convincere - che va tutto bene, che ce la farà, ma il dramma della sua vacanza è già preannunciato. Ottima la regia nel creare un’opera originale, inedita e moderna. La morale finale sembra dirci che il male è là fuori, certo, ma anche qua dentro, dentro di noi, e dove l’opera raggiunge le vette migliori è nell’ambivalenza sopra citata, come a dire che quelle mostruose creature potrebbero anche essere angeli travestiti, tutto può essere. In questa distanza tra ciò che è e ciò che potrebbe essere sta la torbida nevrosi e l’insicurezza che sottende tutto il film.
Voto: 7,5

Claudio Bacchi è nato il 04-12-1970 a Foligno (PG) ed ha sempre avuto una grande passione per la scrittura, coltivata come profondo interesse e non come occupazione principale. Laureato in Scienze Politiche, nel corso degli anni ha pubblicato numerose recensioni cinematografiche su vari siti web di settore e collaborato con la rivista "C'Era 2000" per brevi racconti. Nel 2000 pubblica il romanzo giovanilista "Pursauenghi poi bang", con la casa editrice Laurum, e in seguito fa stampare alcune centinaia di copie dell'altro romanzo "Salvala guitar", nel 2017. E' un grande appassionato di cinema, animalista e vegetariano.



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