Regia: Sam Raimi
Cast: Liam Neeson,
Frances McDormand,
Colin Friels,
Larry Drake,
Nelson Mashita,
Jessie Lawrence Ferguson,
Rafael H. Robledo,
Dan Hicks,
Ted Raimi
Soggetto: Sam Raimi
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1990
Durata: 96 minuti
Il giovane scienziato Peyton Westlake (Liam Neeson) sta mettendo a punto un importante studio sulla pelle artificiale, e passa molto tempo nel suo laboratorio. Un giorno, inavvertitamente, la fidanzata Julian (Frances McDormand), avvocatessa, lascia un documento importante nel laboratorio dello scienziato e ciò di fatto causa l’aggressione e le torture allo stesso Westlake, che non muore ma rimane orribilmente sfigurato. Da qui in poi Westlake, disperato e nascosto, ridotto a mostro/scherzo di natura, inizia una ricerca incessante per ricostruire il proprio volto e per ottenere la giusta vendetta sui malvagi aggressori.
ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.
Film poco citato e in generale abbastanza sottovalutato, merita invece il giusto spazio se non altro perché contiene al suo interno tre aspetti di rilievo, relativi in particolare allo stile. Uno, benchè uscito nel 1990 esso presenta un’iconografia spiccatamente anni ‘30 della Universal (che tra l’altro è anche la casa produttrice) che spiazza e affascina. Come è noto, negli anni ‘30 la Universal produsse diversi lungometraggi incentrati su “mostri” ispirati dalla letteratura o da leggende popolari, come Dracula e Frankenstein, e nella fattispecie di “Darkman” lo scienziato devastato nel volto diventa egli stesso un “mostro” buono protagonista della triste vicenda. Raimi non sceglie la via di una rappresentazione realistica, ma si rifugia nei “trucchi” del passato, mostrando tra l’altro il lato truculento il meno possibile, lasciando che sia piuttosto lo spettatore ad immaginare.
Due, la rappresentazione delle scene è fortemente fumettistica, ma qui, al contrario di altri lavori, tale connotazione non disturba anzi aggiunge originalità alla narrazione e allo stile. Fumettistica quindi anche banale, superficiale, basica e semplice, certamente, ma in questo caso significa anche caratterizzata e peculiare, unica come un marchio di fabbrica o un design specifico. E fumettistica in questo caso significa anche incoerente in alcune scene e sequenze, poco introspettiva, anche se “Darkman” è uno di quei pochi casi in cui lo stile doveva essere soltanto questo, vintage e retrò.
Tre, tutta la pellicola è pervasa da un profondo romanticismo, struggente dicotomia tra bene e male, tra la vita rubata e l’ingiusta sofferenza da patire. Un giovane Liam Neeson è così pervaso da pulsioni opposte, amore per la sua donna e odio verso i suoi aguzzini, da esserne quasi dilaniato, sebbene una lucidità superiore lo tenga in vita, alimentata dalla sola volontà di vendetta. Sullo sfondo, dietro la rabbia sanguigna di fargliela “pagare a quei bastardi”, regge come un archetipo, un modello inattaccabile, l’amore romantico verso la fidanzata che sa più di un amore bello e incontaminato ma non vissuto, troppo presto per essere pienamente assaporato.
In questo crogiuolo di stile “mostri” della Universal anni ‘30, raccontato con pennellate fumettistiche e basilari, con la vicenda umana (anche se di umano è rimasto poco) supportata da un sentimento romantico d’altri tempi, struggente e iconico, tutto riassunto nelle bende e nella voce profonda dello scienziato Westlake, inizia si svolge e si conclude quest’opera di Sam Raimi, non splatter e cannibale, non sicuramente di grande impatto, ma comunque action/horror efficace ed originale.
Voto: 7
Claudio Bacchi è nato il 04-12-1970 a Foligno (PG) ed ha sempre avuto una grande passione per la scrittura, coltivata come profondo interesse e non come occupazione principale. Laureato in Scienze Politiche, nel corso degli anni ha pubblicato numerose recensioni cinematografiche su vari siti web di settore e collaborato con la rivista "C'Era 2000" per brevi racconti. Nel 2000 pubblica il romanzo giovanilista "Pursauenghi poi bang", con la casa editrice Laurum, e in seguito fa stampare alcune centinaia di copie dell'altro romanzo "Salvala guitar", nel 2017. E' un grande appassionato di cinema, animalista e vegetariano.
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