Regia: Stuart Gordon
Cast:
Jeffrey Combs (John Reilly),
Barbara Crampton (Susan Reilly),
Jonathan Fuller: (il mostro),
Jessica Dollarhide (Rebecca Reilly),
Luca Zingaretti (Maresciallo Forte),
Helen Stirling (Duchessa D'Orsino),
Mike Moroff (J.J.),
Raffaella Offidani: Sylvana
Anno: 1995
Nazione: USA
Soggetto: H. P. Lovecraft
Sceneggiatura: Dennis Paoli
Fotografia: Mario Vulpiani
Musiche: Richard Band
Scenografia: Hiroshi Katagiri
Durata: 90 minuti
Letteralmente, “Il castello del mostro” (anche se freak ha più l’accezione di “aborto vivente”), il film vuole essere una reinterpretazione de L’estraneo, uno dei racconti di H. P. Lovecraft maggiormente riusciti e amati.
John Reilly, americano, eredita un castello in Italia, essendo egli l’ultimo discendente della nobile famiglia D’Orsino. In crisi matrimoniale e alcolizzato, a causa della prematura scomparsa del figlioletto J.J., morto in un incidente d’auto, John arriva in Italia con la moglie e l’altra figlia per prendere possesso dell’antico maniero.
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Nessuno di loro sospetta che, morendo, l’ultima proprietaria del castello, la vecchia duchessa D’Orsino, oltre a questo, abbia lasciato loro in eredità anche “qualcun altro”. Nelle segrete del castello, infatti, alberga da tempo apparentemente immemore un’orrenda creatura, che una volta era stata forse umana.
Il freak, impazzito a causa della lunga prigionia e delle sevizie subite, seminerà il panico e la morte tra gli occupanti del castello, anche se il suo desiderio ultimo sembra essere, misteriosamente, l’affetto di qualcuno.
Il film è un bel b-movie d’altri tempi, morboso e perturbante; tuttavia, del racconto di Lovecraft conserva poco, se si eccettua la scena (autentica citazione) in cui il freak, appena liberatosi dalle catene, appoggia le ossute dita sulla “fredda e dura superficie di uno specchio”, nel quale capisce, con orrore e furia, di star contemplando la propria immagine. Le scene sono condite da una buona dose di splatter, ma il movente del film è profondo: è la ricerca del figlio perduto, con cenni alla reincarnazione.
Sembra che il freak debba in qualche modo essere il riflesso deformato di J.J. L’ultima scena ci presenta il maresciallo Forte che tiene per mano il figlio avuto in precedenza dalla prostituta Sylvana (infine violentata e uccisa dal freak), una sorta di terzo e ultimo avatara di J.J., ora come ritornato in vita.
Voto: 8
(Andrea Casella)
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