Regia: Zack Snyder
Paese: U.S.A
Cast: Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Tig Notaro, Richard Cetrone, Hiroyuki Sanada.
Anno: 2021
Durata: 148 minuti
Un'epidemia zombie colpisce la città di Las Vegas, che viene messa in quarantena dal Governo. Un team di mercenari decide di intrufolarsi clandestinamente tra le mura della città per compiere il furto del secolo.
“Quando non ci sarà più posto all’inferno i morti cammineranno sulla terra”.
Da amanti dell’horror e di quegli amabili esserini putrefatti, tanto per citare "The Walking Dead", non possiamo non conoscere l’origine di questa iconica frase unica nel suo genere da brividi. Ma se oggi pensassimo invece a:
“Si! Più intelligenti. Più veloci e organizzati. Direttamente dai vostri incubi peggiori. Voi siete convinti che la città sia la loro prigione? Non lo è.”.
ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
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A questo punto, per chi non lo sapesse, verrebbe da citare "Army of The Dead", film del 2021 diretto da Zack Snyder avvincente, ricco di suspence e, ATTENZIONE SPOILER, con un bel felino in vena di fusa in pieno e spettacolare stile Shiva di Re Ezekiel.
Da amanti sfegatati sappiamo benissimo che, almeno in origine, lo zombi classico conserva di per sé tutta la meravigliosa essenza di quelle leggende locali in stile haitiane legate al voodoo e alla magia nera praticata da loschi figuri noti come Bokor (deliziosamente rappresentate in quel cult "Zombie 2" del nostro Fulci nel 1979). Tuttavia è bene considerare quanto l’evoluzione fisica, comportamentale e contestuale del Morto Vivente sia invece modernissima; resi famosi sul grande schermo da, primo fra tutti, George A. Romero con il suo: "La Notte dei Morti Viventi". Li abbiamo visti deambulare, correre e persino parlare, e abbiamo deciso di accettarli nei loro nomi più epici e fantasiosamente possibili: da appestati a putrefatti e, per tornare al nostro Snyder, shambler.
Con "Army of the Dead" una cosa è sicura: il regista si lascia andare, portando sul grande schermo un film appartenente al genere Romeriano ma in chiave evolutiva che quasi potremmo definire in stile Supereroi. E perchè non farlo?
Vediamo insieme alcuni sorprendenti riferimenti e curiosità legati alla pellicola di Zack Snyder.
Dawn of the Dead e Army of the Dead. Stesso universo o piccolo riferimento di Snyder?
Imperturbabile e impavida, la cazzutissima pilota di elicotteri Marianne (interpretata da Tig Notaro già celebre per il ruolo di Jett Reno in "Star Trek: discovery") presenta tutti i tratti caratteriali e meravigliosamente spavaldi del classico soldato d’elite all’Americana, con tanto di cubano serrato tra i denti e ray ban alla Top Gun. In questo enigmatico “easter egg” possiamo vederla all’interno del velivolo “ferraglia” Black Hawk, intenta a smanettare le ultime notizie sul suo smartphone, fra i quali titoli appare l’immediato, e tristemente già risaputo, bombardamento di Las Vegas e un’altra piccola nota:
“New Information Released About ’04 Zombie Outbreak In Milwaukee”.
Trad: Nuove informazioni rilasciate sull’epidemia di zombi del 2004 a Milwaukee.
Reportage piuttosto bizzarro, considerando che lo Snyder’s "Dawn of the Dead" è per l’appunto ambientato a Milwaukee (cittadina per altro celebre in cui non possiamo non citare Jeffrey Dahmer) e presenta zombie di medesime fattezze e capacità non proprio flemmatiche.
Perchè non trinciare qualche testa e un paio di arti servendosi di una micidiale motosega circolare falcia zombie? Eh si, nonostante per ogni appassionato venga subito in mente quel cattivone di ganados armato di motosega presente in "Resident Evil 4", non è della Capcom che parleremo di collegamenti ma, bensì, di un universo ben più lontano dal genere orrorifico e soprattutto “mangia cervelli”: il DC Extended Univers.
Ma cosa centra?
Come sappiamo il DCEU è un franchise incentrato sui Supereroi e le loro leggendarie avventure e, dal canto suo, Zack Snyder è stato lodato e odiato per i toni cupi che hanno caratterizzato questo universo fantastico. Possiamo addirittura trovare una serie di riferimenti nascosti all’interno di "Army of the Dead".
Vanderohe, interpretato dall’attore Omari Hardwick, è un vanaglorioso dotato di una buona dose di fermezza ma, oltre alla passione per gli attrezzi da giardinaggio, sembra coltivare un discreto interesse anche per i tatuaggi, in più occasioni sfoggiati su quel fisico d’acciaio alla “mi basterebbe colpirti”. Gli occhi più attenti avranno visto a questo punto il simbolo dell’omega sul pettorale sinistro, ultima lettera del sistema di scrittura peloponnesiaco.
Potremmo a questo considerare Vanderohe come l’opposto di Zeus, primo zombi responsabile dell’epidemia riversatasi terribilmente su Las Vegas, poiché il super zombie, noto tra i gruppi di non morti come “Alpha” (che ricordiamo essere la prima lettera del sistema di scrittura peloponnesiaco in contrapposizione all’omega) decreterà l’inizio dell’infezione mentre Vanderoeh, di fatto, ne annuncerà la fine rivelandosi l’ultimo sopravvissuto niente meno che infetto.
Non tralasciando a questo punto il fatto che il simbolo dell’Omega e anche l’emblema per antonomasia di quel grinzoso e brutto ceffo di Darkseid (supercattivo del DCEU) per il quale rappresenta l’antivita e l’apocalisse, lasciandola impressa sul cranio dei suoi adepti.
Aggiungendo un altro riferimento ai precedenti lavori di Zack Snyder possiamo osservare Zeus, in tutta la sua splendida e magnifica macabra furia, indossare un rudimentale elmo da battaglia e mantello rosso sangue, outfit che ricorda in particolar modo quello degli spartani e di Re Leonida in "300". L’armatura del re zombie è comunque un chiaro riferimento alla sofisticata maschera di Batman e al manto di Superman, duo di supereroi che, in "Batman vs Superman" sempre di Snyder, rappresentano per l’appunto nient’altro che l’opposto.
Quando si tratta di mostri cannibali assetati di carne umana come non citare "Il Ritorno dei Morti Viventi", e soprattutto pensare intensamente a quella parola da brividi sanguinolenti tipo: “cervelli”. Ma qual’è la causa dello scoppio di un'epidemia di zombie? Per Dan O’Bannon senz’altro quel puzzoso gas chimico noto come Triossina-204, per Boyle e il suo "28 giorni dopo" una scimmia infettata da un virus della rabbia geneticamente modificato. Ma se l’origine dei non morti fosse aliena? Figo vero? Perché Zack Snyder, a quanto pare, ci riserva anche questo e sin dalle scene iniziali: possiamo infatti notare due puntini luminosi schizzare a velocità della luce su per il cielo, il tutto all’orizzonte della base militare che aveva in custodia quel cattivone di Zeus, o sentir dialogare i soldati del convoglio e menzionare l’Area 51.
E se al posto del solito sangue rosso, vedessimo schizzare dai buchi di proiettile una qualche sostanza blu? I più attenti potranno infatti notare dei loschi crani robotici in perfetto stile "Terminator" al posto delle solite ossa e carni varie in putrefazione.
Un film da godersi fino al midollo!
Grazie alle sue mille curiosità e caratteristiche, "Army of the Dead" è senz’altro un’innovazione in perfetto American Style di tutti gli zombie-movie, da ricordare le note di "Viva Las Vegas" e il bizzarro Elvis Presley, oramai zombi, ai titoli d’apertura, tanto per dirne una. Cosa piuttosto ovvia è l’idea di Snyder di lanciare una serie incentrata su questo genere e culminata con l’uscita nel 2021 di "Army of Thieves", prequel e spin off della pellicola.
Voto: 8,5
[Salvatore Porzio]
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