HorrorstÖr di Grady Hendrix

Accade qualcosa di strano a Orsk, un superstore di mobili e arredamento in Clumbus, Ohio. Quando i dipendenti arrivano di mattina per aprire e cominciare a lavorare, trovano segni di attività notturna, mobili distrutti, lampade rotte e altre tracce di vandalismo.

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Le vendite sono in flessione ed è molto difficile individuare il responsabile visto che persino i filmati delle telecamere di sorveglianza non riescono a raccogliere prove. Ecco quindi che il manager del negozio, Basil, propone ad alcuni dipendenti di rimanere con lui per un turno di notte durante il quale, è sicuro, riusciranno a sorprendere il vandalo all'opera. Tra i lavoratori che passeranno la notte fra divani e letti a due piazze c'è anche Amy Porter, una ragazza che ha visto giorni migliori e che spera che il suo sia solo un lavoro temporaneo, una fase dopo la quale riuscirà a riprendersi e trovare qualcosa di meglio.
Inizialmente non accade molto, ma dopo una seduta spiritica e alcuni fatti molto strani, il gruppo capirà di non essere da solo nel negozio e che quel qualcuno potrebbe però non essere fatto di carne e ossa.
E anche che forse Orsk non è il primo negozio edificato in quel luogo...

 

Ho lavorato a lungo in un negozio.
Clienti che entrano a serranda già abbassata, rimanendo poi per mezz'ora a fare i loro comodi.
Capi che anche se non c'è assolutamente nulla da fare ti ordinano di pulire nuovamente lo stesso scaffale che hai pulito dieci minuti fa.
Milionari (giuro) che chiedono lo sconto su articoli da 60 centesimi.
Gente che ti porta candele usate chiedendo se è possibile avere parte dei soldi indietro.
Un girone infernale: Grady Hendrix ha perfettamente ragione, lavorare come commesso è infernale, farlo in un superstore che imita da vicino lo stile Ikea deve essere ancora più infernale.

 

Per quel che mi riguarda Horrorstör è una delle sorprese più piacevoli del 2014 in ambito horror e riesce a combinare parecchi spunti ed elementi interessanti senza cadere nelle consuete trappole di questo tipo di operazione. Mischiare horror e comico è impresa difficilissima e anche quando ci si riesce ecco che quasi sempre il prodotto finale sarà sbilanciato, o troppo “horror” o troppo “risate” e diciamo che anche se Horrorstör non rappresenta la perfezione è di gran lunga più composto di tanti altri esperimenti del genere.
Comicità e terrore, dunque, ma forse da soli non basterebbero a farlo spiccare nell'enorme mucchio di uscite in lingua inglese che emerge ogni anno, vi sono almeno altri due elementi di spicco che non solo mi spingono a segnalarvi questo gioiellino a addirittura mi fanno pensare che, se tradotto, farebbe la sua buona figura nelle librerie italiane.

 

Grady Hendrix riesce a infilare nel suo romanzo anche una certa quota di sottotesto sociale con alcune considerazioni, mai pesanti o a sproposito, sulla qualità di determinati lavori e sul tipo di società che stiamo costruendo attorno a essi, e non è certo un male in un libro che riesce a farti ridere ed emozionare.
E infine c'è il dato del design del tomo, forse obbligatorio per un volume con questo titolo e ambientato in un negozio che ricorda da vicino Ikea: Horrorstör è infatti concepito come il catalogo annuale del prestigioso brand svedese e, oltre al contenuto principale che è la vicenda narrata, troverete moduli per gli ordini, illustrazioni di vari mobili e tutto quello che normalmente compone un catalogo Ikea, con la particolarità che, a ben guardare, alcuni dei mobili proposti non sembrano proprio studiati per la nostra felicità e benessere.

 

Insomma, a prescindere dal giudizio qualitativo che in ogni lettore è destinato a cambiare, Horrorstör si presenta come uno di quei rari volumi da avere anche per la grafica, per il modo in cui sono stati realizzati e, nella libreria di un qualsiasi horror-fan che si rispetti troverà posto accanto a “parenti” ben più nobili quali il Codex Seraphinianus, Casa di foglie o il volume del Babadook.
Sfogliare per credere!
Link per trovare materiale sul libro.

Elvezio Sciallis: Non vi deve interessare chi sono. Leggete quanto scrivo e discutete di quello: chi sono non è importante, sono solo (cambia una consonante) una persona qualunque, appassionata di cinema e letteratura, specie quel cinema e quella letteratura che giocano e dialogano con il Perturbante. Ho all'attivo alcune pubblicazioni in antologie collettive e personali. Ho collaborato con diverse riviste cartacee e online. Traduco dall'inglese all'italiano videogiochi e testi per alcune società estere.



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