Fantasmi per cena

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2022 - edizione 21

Il paesaggio sembrava famigliare, come la casa, le tappezzerie, gli arredi e il sorriso della proprietaria.
“Avete faticato a trovarci?”
“Col collegamento offline, il navigatore non funzionava. Doveva impiegare un’ora e ne abbiamo trascorse due a cercarvi nei boschi. Non credevo di essere così lontano dalla civiltà!”
“Sarà una luna di miele indimenticabile” commentò la proprietaria ammiccando alla mia giovane moglie, che subito arrossì.
Voltai lo sguardo verso l’auto, allibendo nel non vederla.
“Ha provveduto mio marito a parcheggiarla”
“E i bagagli?”
“Saranno nella vostra stanza”
Qualcosa non andava nel verso giusto. Era tutto molto rapido e ripetitivo: le presentazioni, i preamboli, l’ambientazione.
“Siete già stato qui”
“Non credo” risposi.
“No. La mia non è una domanda. Mi ricordo di voi nel passato”
La cena venne servita in un salone vintage, dotato di credenze in legno intarsiato e trofei di caccia impagliati alle pareti.

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La cena era a base di insalata russa, valeriana con noci e pere, lasagne al forno, spezzatino di cervo con contorno di patate al forno e crostata di lamponi.
Tutti piatti tipici di mia madre.
“E vostro marito?”
“In cucina, sempre in cucina!”
Come mio padre – pensai.
Dopo cena salimmo in stanza e mi fermai a osservare un quadro raffigurante un cacciatore. Era famigliare e sollevandolo, scoprii che sulla parete qualcuno aveva scritto Emily love Max.
Restai talmente ipnotizzato da quella scritta che non sentii chiamarmi.
“Massimo!”
Mia moglie Emilia era solita sorridermi in modo amorevole e ogni volta che parlava, lo faceva sottovoce, per dare importanza alle parole. Quella sera, tuttavia, richiamò la mia attenzione con severità.
“Stai attento! Poco fa potevamo scontrarci con un camion. I tuoi genitori ci aspettano. Vuoi dar loro un dispiacere!”
Riaccesi il motore e portai l’auto sulla carreggiata. La strada era ancora lunga e stranamente famigliare.

Emilia Occhetto

Nata a Pinerolo il 14/01/1979, laureata in Lettere (indirizzo medioevale archeologico), impiegata amministrativa, appassionata di film e libri horror, vive in compagnia del marito e dei suoi quattro gatti.



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