Il militare dai super poteri

Quella sera Enrico stava camminando in un vicolo buio dietro via Croce di città ad Aosta. Era ossessionato dall’essere seguito da mostri vari, dopo aver visto il film di Ghost Rider con protagonista Nicolas Cage. Il ragazzo sentì dei brusii e dei sussurri provenire dal vento che imperversava. Un attimo dopo fu circondato da un gruppo di balordi mal intenzionati, i quali estrassero un coltello minacciosi. In realtà si trattava dello stessero essere che di umano aveva ben poco, il quale si era diviso in quattro individui tutti uguali, con un mantello rosso bordato di nero, mentre la lama dei loro pugnali risplendeva alla luce riflessa della luna. Il giovane era un militare di un battaglione di commilitoni stanziati nella caserma di Aosta. Gli individui iniziarono a girare in circolo sempre più veloci, diventando una cosa sola. All’improvviso lo strano tizio sfoderò la sua arma e colpì Enrico ad una spalla, il quale cacciò un urlo di dolore!

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Il ragazzo non sapeva che il tipo strambo era in realtà San Michele sotto mentite spoglie. L’arcangelo, pugnalandolo, trasferì dei poteri magici ad Enrico, il quale tutte le notti sarebbe diventato un fantasma dotato del potere di trasformarsi in qualunque persona volesse, per punire i criminali di Aosta. San Michele consigliò, al nuovo spettro che era diventato, di infiltrarsi nella locale mafia valdostana, per punire i mafiosi locali.
L’arma più potente del nuovo militare Enrico era, oltre alla super forza e alla iper velocità, la visione del futuro dei suoi malcapitati nemici. Enrico infatti sussurrava all’orecchio dei criminali quale sarebbe stato il loro destino. In particolare il nuovo eroe di Aosta, diceva loro quando sarebbero morti o arrestai, o quando si sarebbero suicidati, generando il questi malviventi mafiosi una forte ansia, che gli avrebbe fatti impazzire se non si sarebbero redenti prima. Infine Enrico aveva la capacità di prendere le sembianze dei mafiosi valdostani che erano morti, per infiltrarsi nel tessuto mafioso. Enrico tornato in caserma se la rise di gusto. Essendo i suoi genitori devoti a San Michele ed essendo lui un cuore puro, un vero spirito buono, l’arcangelo lo scelse per dargli i suoi poteri.
-Avete visto, a volte assumo le sembianze di un mafioso, ma ritorco il mio potere contro i delinquenti per sconfiggere il crimine in città-…Tutti lo applaudirono e lo osannarono!

Gabriele Bramato



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