Dolcetto o scherzetto?

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2019 - edizione 18

A Clara non piaceva lavorare di notte, perché aveva paura del buio.
Finito il suo turno, uscì senza quasi salutare la collega che le dava il cambio, per infilarsi nella stradina deserta e poco illuminata che conduceva a casa.
Superò il vecchio cimitero ad occhi chiusi, con il passo veloce di chi ha urgenza di allontanarsi, ripetendo tra i denti frammenti di una filastrocca.

“Non guardare, non osare, fino al mattino devi aspettare...”

Attraversò la strada, percorse il vicoletto privato e raggiunse la porta di casa. Con un gesto automatico fece per appendere le chiavi al gancetto, ma le caddero a terra. La mano si spostò a tentoni sulla parete, nel vano tentativo di trovare l’interruttore e accendere la luce. Si guardò intorno, le pupille dilatate per abituarsi al buio. Con stupore si rese conto che la casa era completamente vuota.
“C’è qualcuno?”
La sua voce riecheggiò nel silenzio, nessuno rispose. Deglutì, attraversò la stanza; man mano che si allontanava dalle finestre e dall’illuminazione stradale il buio aumentava. Facendosi luce con il telefonino, lentamente, salì le scale che portavano al piano superiore: ogni passo echeggiava nel silenzio e scricchiolii normalmente impercettibili delle assi di legno sembravano lugubri lamenti.
Raggiunse la camera da letto, al centro della quale vide un vecchio, grosso baule. Non era suo, non era mai stato in quella casa.
Improvvisamente, si sentì un colpo forte rimbombare nella stanza vuota e una voce provenire dall’interno del baule.

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“Clara, sono qui!”
La ragazza, stupita, si avvicinò senza pensarci.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, il coperchio si aprì e uscì una figura nera, dagli occhi rossi.
“Dolcetto o scherzetto?” Disse con voce stridula.
Clara, immobile, ebbe solo il tempo di vedere due mani adunche che la afferravano per trascinarla nel baule, che si richiuse in un tonfo e scomparve.

Nicholas Black

Lavoro da diversi anni nell’ambito del Retail come responsabile qualità. La mia esperienza più recente, conclusa ad aprile 2019, si è svolta negli uffici di Tiger Italia 1 s.r.l.
Attualmente lavoro come responsabile amministrativo in S-Pot s.r.l., azienda-holding che gestisce numerose attività e start-up.
Ho molteplici e ordinari interessi: mi piace leggere, disegnare, scrivere, suonare, cantare, ballare, collezionare bambole, vagabondare per il mondo, il buon vino, studiare.
Sono appassionata di lingua e cultura giapponese, alla quale mi dedico ormai da diversi anni.



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