L'orrore a Red Hook

Gli orrori di Lovecraft continuano nella nuova graphic novel, targata Independent Legions: benvenuti fra le strade di Red Hook

“Siamo circondati da sacri misteri del bene e del male,
e viviamo e ci muoviamo in un mondo oscuro,
un luogo di tenebre, caverne ed abitatori del crepuscolo.
Talvolta accade che l’uomo si volga indietro
sulle tracce della propria evoluzione,
ed è mia opinione che esistano segreti paurosi
non ancora dimenticati.”
(Arthur Machen)

Brooklyn, New York. Sta succedendo qualcosa nel quartiere di Red Hook. Qualcosa di strano, di oscuro. Qualcosa che non appartiene a questo mondo. Nella chiesa nera di Nobrum, Robert Suydiam sta evocando creature dall’Altrove, e per una squadra di polizia la risposta a una chiamata si trasforma in una carneficina. Benvenuti a Red Hook. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate ai confini dell’Abisso.

Con un volume nuovo di zecca in uscita questo luglio, continua la fortunata serie “Lovecraft Experience” di Independent Legions. Dopo “Herbert West Rianimatore” di Stefano Cardoselli, è la volta di “L’Orrore a Red Hook”, graphic novel tratta da una delle storie più ricche di esoterismo che il Solitario di Providence abbia mai scritto.

Il volume prende le distanze dalla storia lovecraftiana per dare una sua personale e originale versione dei fatti, a partire dall’ambientazione collocata in tempi recenti. Alessandro Manzetti, narratore fuoriclasse e sceneggiatore per l’occasione, calca sulle note più oscure e cruente degli eventi evocati. Dimenticate l’orrore indefinito e il vagamente suggerito, quello che ci regala la penna di Manzetti è impregnato di perturbante sensualità e cruente delirio. Un racconto duro e sporco nei meandri dell’abisso umano e alieno.

Come di consueto nei fumetti della Legions, alle chine ritroviamo l’immancabile Stefano Cardoselli che si diverte ad esaltare con il suo tratto, tagliente come un rasoio, un escalation di violenza e misticismo, sotto l’occhio di demoniache divinità. Il bianco infinito e l’abissale nero dipingono un quadro d’orrori che ipnotizza il lettore.

Infatti, personalmente, l’unica pecca dell’opera forse è l’essere un poco caotica nella sua seconda metà. Ad una prima lettura, il lettore viene travolto davvero dagli eventi. Come i protagonisti, chi legge segue rapito i fatti, che in maniera adrenalinica si susseguono uno dopo l’altro e, alla loro fine, lo lasciano stordito. A mio parere, questo proprio perché si ha voglia di sapere cosa stia accadendo e come andrà a finire. “L’Orrore a Red Hook” però deve essere letto invece lentamente e attentamente per godersi proprio il racconto al suo pieno.

Anche questa volta, Independent Legions ha fatto c’entro. “L’Orrore a Red Hook” è un’imperdibile caduta nel vuoto, cullata dal cantico nero di creature in attesa.

O compagna e amante della notte,
tu che gioisci quando ululano i cani
e il caldo sangue è versato,
tu che vaghi con i fantasmi fra i sepolcri,
tu che hai sete di sangue
e trafiggi con gelido terrore il cuore dei mortali,
Gorgo, Morgo, luna dai mille volti,
volgi propizio il tuo occhio
sul nostro sacrificio!

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Curiosità

L’invocazione soprascritta da Lovecraft in “L’Orrore a Red Hook”, è tratta da una invocazione a Ecate, divinità infernale mediterranea. Si dice che la invocassero nei trivi, offrendole in sacrificio bambini (in epoche più tarde, cani). In cambio, Ecate apriva le porte dell’Aldilà, richiamava sulla terra gli spiriti infernali e restituiva la vita ai cadaveri. Il testo dell’invocazione, tramandato in “Philosophumena”, IV-35, venne trascritto da Lovecraft dalla voce “Magic” dell’edizione del 1921 dell’ “Encyclopaedia Britannica” [Nota tratta da “Lovecraft: Tutti i romanzi e racconti” della Newton Compton Editori, 2018.]
L’Orrore a Red Hook” è forse uno dei racconti di Lovecraft più ricchi di misticismo. I nomi di demone che l’autore usa sono tratti dall’Encyclopaedia of Occultism di Lewis Spence e riproducono una delle infinite formule consacratorie utilizzate dai maghi ellenisti e medievali nelle loro operazioni d’evocazione degli spiriti soprannaturali. Sono termini di origine greca (per esempio Sother, che significa “Salvatore”) o ebraica (Eschereheye è l’ “Io sono chi sono” indirizzato a Mosè dal Roveto Ardente), in origine attribuiti alla Divinità, ma distorti dalla Magia Nera per scopi malvagi e negromantici. Lovecraft riproduce, citando la formula, un errore di stampa presente nel testo di Spence: Homousion invece di Homoiusion. È un errore particolarmente “perfido”. Il primo termine significa infatti “consustanziale”, ed è l’appellativo che nella retta dottrina cristiana si dava al Figlio per definirne la natura rispetto al Padre. Il secondo termine significa invece “simile a”, ed è la sostanza dell’eresia ariana. Stregoni e negromanti, secondo i dogmi conciliari, erano assimilati agli eretici: per questo, invocando con le loro formule blasfeme la potenza divina, lo facevano in termini non canonici, ma ereticali. [Nota tratta da “Lovecraft: Tutti i romanzi e racconti” della Newton Compton Editori, 2018.]

Autori

Stefano Cardoselli (Disegni)
Artista e illustratore, ha collaborato con i magazines Rolling stones, Heavy Metal e 2000 AD, Sue opere sono state pubblicate da Simon & Schuster, Caliber Comics, Scout Comics.

Alessandro Manzetti (Adattamento e Sceneggiatura)
Autore vincitore del premio Bram Stoker Award e sette volte finalista, due volte in nomination agli Splatterpunk Awards e altri premi internazionali. Pubblicato negli Stati Uniti, in Inghilterra e Italia con vari editori, tra i quali Necro Publications, editore statunitense leader dell’hardcore/extreme horror internazionale. Web: www.battiago.com.

Dati tecnici

Titolo originale: L’Orrore a Red Hook
Sceneggiatura: Alessandro Manzetti
Disegni: Stefano Cardoselli
Uscita italiana: 2020
Pubblicato da: Independent Legions Publishing
Collana: High Voltage. Serie “Lovecraft Experience”, Albo 2
Volumi: 1

Anna Silvia Armenise è un’autrice e sceneggiatrice emergente, dedita soprattutto al genere horror.
Come autrice, ha pubblicato il saggio Evil Dead – Un viaggio nel regno del Male (2019), scritto insieme al collega Emanuele Crivello, e Joe Dante – Master of horror (2019), saggio collettivo, per la casa editrice Weird Book; la storia La notte degli Streghi, sceneggiata e illustrata dalla stessa autrice, contenuta nella raccolta a fumetti Acqua di Luna (2019); le raccolte di racconti Ai confini del crepuscolo (2013) e Lacrima di tenebra (2014), pubblicati da Biblioteca di Testi Brevi, a seguito della vittoria al concorso nazionale Patrizia Brunetti; vari racconti e un saggio breve nelle raccolte collettive Emozioni in marcia (2015) e Il luogo della parola (2015), per Fara Editore, e in Z di Zombie (2016), per LetteraturaHorror.it.
Ha ottenuto, inoltre, diversi riconoscimenti letterari nel corso degli anni, come il primo posto al concorso nazionale Faraexcelsior 2015, la selezione d’onore allo storico Premio Robot nel 2016 e la selezione all’Asylum Horror Story 2020.
Dal 2015, Armenise lavora attivamente come sceneggiatrice per vari gruppi cinematografici indipendenti, per cui ha scritto cortometraggi come What you want (2015) e Within (2017), selezionato al concorso americano My Annabelle Creation e al canadese Fake Flesh Film Fest 2017.
In veste di articolista, scrive per i noti siti Scheletri.com, Non aprite questa porta e Nerdgazmo.
Infine, dal 2016 collabora con il gruppo teatrale I Delittuosi per cui scrive sceneggiature teatrali inedite per Cene con Delitto Comiche. Dalla sua penna sono nate le commedie: Il fantasma è servito, Dottor Ford! (2016),Transilvania Express (2018) e Funeral Club (2019).
Libri, film, serie tv, fumetti... è una horror nerd fatta e finita, immersa nel sangue fino alle ginocchia e con gli occhi ben puntati verso l’Abisso.



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